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Aprile 2016Martini e noiEd. PIEMME“Quale immagine si conserverà di me? Non pretendo che si conservi un ricordo particolare. Mi basta essere stato uno dei tanti che hanno servito il Signore, la Chiesa e l’umanità”.Così rispondeva Carlo Maria Martini, sollecitato dalla domanda di un giornalista.E in questo libro, quale caleidoscopio di oltre cento ritratti, non è soltanto l’immagine pubblica ed esteriore a essere evocata, quanto il ricordo più intimo e privato di coloro che hanno conosciuto e apprezzato uno degli uomini di fede più amati del cattolicesimo e più ascoltati dal mondo laico. Le rme autorevoli, che chiosano i racconti intensi e toccanti di questa raccolta, portano alla luce un tratto del carattere, un insegnamento sapienziale, un episodio emblematico, offrendo uno schizzo inedito di uno dei più grandi protagonisti del Novecento italiano.Riportiamo qui, a titolo di esempio, tratti del contributo di Vito Mancuso, uno dei 110 “ ricordi” di Martini presenti nel testo.“Non mi spaventano tanto le defezioni dalla Chiesa o il fatto che qualcuno abbandoni un incarico ecclesiastico. Mi angustiano, invece, le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi.Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti” (Conversazioni notturne a Gerusalemme, p. 64).Ho scelto questa frase perché il mio rapporto con Carlo Maria Martini è stato segnato principalmente da due elementi: il mio abbandono del sacerdozio e il mio pensiero teologico. Venni ordinato da lui nel Duomo di Milano il 7 giugno 1986, a settembre iniziai il ministero sacerdotale in una parrocchia cittadina, ma dopo un anno mi recai in arcivescovado per dirgli la mia impossibilità di continuare a essere prete.Ricordo il suo sguardo calmo e affettuoso, immagino lo stesso con cui per anni di critico testuale aveva analizzato le pergamene dei codici neotestamentari: uno sguardo teso a far emergere da un lato la verità del frammento, con il solo amore della verità lologica, e dall’altro desideroso di rendere presente l’attualità del contenuto per farlo risuonare nel cuore del lettore.libripag.32libri