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Aprile 2016COMUNITA’ DI SAN DONATO MILANESE - SCUOLA SECONDARIA 1^GRADOUn nuovo futuro ai giovaniDon Claudio Burgio e la missione di KayrósÈ venuto a trovarci a scuola il cappellano del carcere minorile di Milano, don Claudio Burgio. Prima di incontrarlo, abbiamo fatto in classe qualche “Buongiorno” di preparazione, leggendo alcune lettere tratte dal suo libro “Non esistono ragazzi cattivi”.Al primo impatto non sembrava neanche un prete, era vestito normale; anche dopo, però, non lo sembrava, dal modo in cui parlava.La prima domanda che ci ha fatto è stata: “Secondo voi quali sono i tre crimini principali che un ragazzo può commettere?”La risposta era spaccio, rapina e aggressione. Ci ha spiegato come spacciano ragazzini di quattordici anni, ha detto che più o meno guadagnano 3.000/4000 euro alla settimana dallo spaccio di cocaina, e che normalmente chi la vende, la consuma pure.Mi ha colpito molto la storia di un ragazzo di sedicidalle comunitàanni che, il giorno prima che don Claudio venisse a parlarci, era stato portato da sua mamma, disperata, in comunità dal prete. Questo ragazzo spacciava e fumava marijuana e diceva a don Claudio.”Sa, don Claudio, ho iniziato fumandomi una canna, e sono nito ora a fumarmene quindici/venti al giorno, ormai il mio cervello è in pappina, non posso più farci niente.” A questo racconto sono rimasta senza parole, un ragazzo di sedici anni che pensa di non avere un futuro. Poi ci ha spiegato della sua esperienza in carcere. Don Claudio ha costituito una fondazione/comunità per ragazzi usciti dal carcere. Questa fondazione si chiama Kayrós e questo prete ci dedica la sua vita. Secondo me assomiglia molto a Don Bosco.Quando sono tornata a casa, sono rimasta colpitissima da questo uomo, mi veniva da piangere, ero commossa da come una persona sia riuscita a donarsi completamente, senza paura, con la consapevolezza di salvare molte vite, senza pregiudizio, senza sapere chi si trova davanti, no lui è diverso, lui vede dagli che persona sei, ha un dono, potrebbe guardarti e descriverti interiormente, potrebbe dirti tutti i tuoi difetti ma anche i tuoi pregi. Ha trovato il suo talento ed è riuscito a coltivarlo.Dopo aver parlato con lui pensai che anch’io vorrei dedicare la mia vita a questi ragazzi, avrei voluto per dare a loro qualcosa che non hanno avuto e che invece io ho avuto. Poi però ho pensato e sono arrivata a questa conclusione: “Magari questo non è il mio talento, dovrei trovare il mio talento e iniziare a coltivarlo, solo a quel punto sarò felice come don Claudio Burgio.” Costanza Pontedalle comunitàpag.31