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Febbraio 2016dalle comunitàci siamo ritirati a ri ettere con tanta cura sui verbi delle nostre parabole. Quante AZIONI richiede amare... quanta gratuita misericordia.L’ho incontrato dopo una strada in salita in un piccolo borgo inaspettato e sconosciuto, nelle attenzioni di una FAMIGLIA che con cura ci ha accolto e sfamato col lavoro artigianale e nostrano, ma di grande livello, che un giovane ragazzo porta avanti col supporto dei suoi cari, tutti i suoi cari...Mi è piaciuto conoscere la “nonna”, la sua incredibile umana storia... avere Benny sui piedi, e commensali improvvisamente Amici con cui condividere momenti di essenziale e intima gioia.Grazie per l’impegno e la passione che ha dedicato a noi papà con cosi tanta attenzione a tutti i minimi, ovvi, inaspettati, scontati particolari. Se servisse un esempio per realizzare quanto abbiamo discusso, ne abbiamo avuto una prova tangibilissima per tutta lagiornata.Grazie per l’icona, per il racconto della sua storia, ne rende unico il signi cato; l’ho messa nel portafoglio... vicina a quella che porta scritto l’inno degli alpini e a quella che nel 1942 costituì il regalo di Natale di mio padre sul fronte russo durante l’ultima guerra.Il Giubileo vissuto oggi lo merita.Tornando a casa ho guardato con occhi più consapevoli il mio piccolo mondo e l’ho trovato più colorato di quanto ne fossi consapevole. Ho sorriso senza motivo guardando mia moglie e mio  glio e senza motivo li ho visti sorridere a me; è proprio vero, non servono grandi parole per amare. Semplicemente Grazie.Giuseppe Peccatidalle comunitàpag.27


































































































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