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Aprile 2017 gura di Giuda che parla di vendere il profumo. Se ne possono ricavare 300 denari. C’è chi cerca il calcolo, il possesso, c’è l’avidità. Dall’altra parte c’è Maria ed è evidente che spreca il profumo. Gesù vuol farci capire che è il dono della vita che lui farà non è uno spreco. Maria, lei non misura, offre con generosità; è un gesto di adorazione.C’è la Croce che entra prepotentemente nella nostra vita quando non ce lo aspettiamo. C’è una sepoltura dei nostri affetti che ci schiaffeggia; è in questi momenti che dobbiamo conservare questo gesto di fede, quello che ha fatto Maria.Alcuni spunti per la ri essione.C’è una nostra Betania. Ciascuno di noi vive a Betania che per ciascuno è luogo di fatica. Anche la casa di Lazzaro, luogo di af izione, è casa di amicizia. Le relazioni fanno questa amicizia. Anche i luoghi in cui agiamo, l’Associazione stessa, anche lei è effettivamente Betania, ci sono le fatiche. Siamo capaci di abitare i nostri luoghi con relazioni buone, paci che, gentili, che costruiscono case di amicizia? C’è una quotidianità nella quale passa il Signore. Ognuno continua a fare il suo dovere ma con un orientamento: Gerusalemme è vicina. Dobbiamo avere una destinazione: c’è Gerusalemme!C’è la gratuità di chi a volte è disposto a sprecare, senza calcoli, perché ama. Maria versa il profumo senza calcolare nulla: Gesù verserà sangue senza chiedere nulla. Gesù fa riferimento alla sua sepoltura, il profumo è il preavviso di quello che gli sarebbe successo di lì a poco. C’è una gratitudine di Maria per la grazia ricevuta; Gesù infatti ha da poco risuscitato Lazzaro. C’è un dono di cui ringraziare. Dobbiamo anche noi saper vivere di gratuità abbondante per ladall’ispettoriagrazia ricevuta, avendo in mente quale è la grazia che abbiamo ricevuto: ognuno di noi ha qualche Lazzaro in casa.La sepoltura. C’è qualcosa che va conservato per il giorno della sepoltura. Il sepolcro si chiude ed è tutto  nito. La vita ci chiede di non arrivare impreparati. La vita ha delle fatiche ma c’è il Signore. La speranza è quel nardo della fede da continuare a spargere davanti a un sepolcro chiuso.La Resurrezione, con le relazioni, con la quotidianità, con la gratuità e la fede va ben oltre la sepoltura.Nell’ascolto della musica dei violini, del canto “guariscimi, o mio Signore” e “adorare la Tua presenza” si fanno strada nuove emozioni, nuovi slanci del cuore; nascono tutti quei pensieri così belli e così veri che si vorrebbe subito mettere in pratica.Da un po’ penso a quel profumo di nardo nella casa di Betania; 300 grammi di amore. Gesù e Maria si capiscono, perché la croce come il sorriso, è più semplice quando si ama.Mentre il tempo dell’adorazione si avvia alla sua conclusione, mi viene una preghiera: Gesù, allora ricomponi le nostre giornate a Betania,.... dai un senso alle nostre fatiche, facci capaci di relazioni buone e semplici, di gesti di amicizia come nella casa dei tuoi amici, Lazzaro, Marta e Maria.Cerchiamo dentro di noi una carezza, un sentimento, una parola da offrire come goccia del nostro profumo di nardo che sprigiona un profumo così intenso, da “riempire tutta la casa”.Lorena M. Presidente della Federazione Sacra Famiglia - Ispettoria Lombardadall’ispettoriapag.9


































































































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