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Novembre 2016COMUNITÀ DI MELZOOggi devo fermarmi a casa tuadalle comunitàLa comunità di Melzo ha vissuto da vicino una settimana di Missione Giovani: Eucaristia all’alba; subito dopo i ragazzi facevano colazione nella nostra casa, e poi via di corsa, chi allo studio, chi al lavoro, chi alle occupazioni quotidiane mentre già arrivavano gli alunni della scuola S. Giuseppe.Preparata da un anno di ri essione e approfondimento, la Missione ha avuto il suo clou nella settimana dal 6 al 13 novembre. La solenne Eucaristia di apertura, presieduta dal cardinale Tettamanzi, ha riunita in festa tutta la comunità pastorale di Melzo, le autorità cittadine, i sacerdoti, religiosi e religiose. In particolare, il gruppo di sorelle e frati francescani hanno animato, insieme all’infaticabile e appassionato don Fabio, i giovani perché diventassero, a loro volta, missionari tra gli amici, la gente, i ragazzi delle scuole superiori. Tutta la città è stata toccata da una ventata di Spirito Santo e si è sentita interpellata dalla parola evangelica detta da Gesù a Zaccheo, il pubblicano “Oggi devo fermarmi a casa tua”.E la risposta, più volte ripetuta durante l’anno, ha dimostrato la voglia di corrispondere a questo invito del Maestro. La preghiera della Missione, infatti, si concludeva così: “Rendici capaci di essere Chiesa in uscita, perché nessun giovane si senta solo di fronte alle dif coltà della vita, ma trovi sempre un compagno di viaggio per affrontare il cammino. Aiutaci, quindi, ad essere testimoni del tuo Vangelo per le strade della nostra città. Oggi Signore voglio fermarmi con te!”Al di là di tante altre esperienze che sono state preparate per questo evento, noi della Casa S. Giuseppe,abbiamo goduto nel pregare insieme ai giovani ogni mattina, nel vedere il loro entusiasmo, nell’accompagnarli con il ricordo nel ritmo di una settimana intensa in cui si sono dati da fare per contattare i pendolari alla stazione di Melzo, gli anziani, gli sportivi, i poveri...Le suore più giovani, in particolare sr Flavia, hanno condiviso le ri essioni, le famose “pillole di Vangelo”, le serate di testimonianza realizzate al Teatro Trivulzio, la veglia di preghiera e soprattutto hanno raccolto le con denze dei giovani interpellati continuamente da un’animazione che non lasciava indifferenti. Il commento di una mamma è stato molto eloquente: “Ho goduto nel vedere mio  glio in ginocchio davanti al Signore”.pag.22dalle comunità


































































































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