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Marzo 2016gioco e far vedere quanto si tenesse a se stessi e agli altri, si crea una collaborazione tra le persone della classe che non è affatto scontata. Ognuno impara che le cose funzionano solo se si collabora tutti insieme, e che se qualcuno si astiene dal fare qualcosa, il castello crolla.La sensazione che si prova ogni volta che si torna a casa è proprio quella di un bagaglio pesante, pieno di conoscenze, sensazioni ed emozioni. Non sono mai riuscita a spiegare appieno quello che provo una volta tornata, ma è come se mi sentissi ogni volta un po’ più completa, sotto tutti gli ambiti.Mi sento ovviamente più preparata circa ciò che ho studiato in quanto parte teorica, ma mi sento anche sempre più preparata nei confronti della vita. Non sembra, ma convivere con persone che si vedono tutti i giorni è più complicato di quanto sembri, ognuno deve fare un passo verso gli altri, tutti in egual misura, in modo che si possa creare un cerchio, che non si distrugga una volta tornati a Milano, ma che possa continuare ad esistere e permetterci di vivere serenamente i giorni che ci restano da passare insieme.Oltre ai laboratori stessi, abbiamo sempre la possibilità di ascoltare interventi di preti che danno la loro disponibilità di affrontare insieme argomenti di attualità o più semplicemente piccole sfaccettature della vita quotidiana a cui non sempre pensiamo, perché le riteniamo forse scontate o banali. A volte non è facile vedere le cose con il cuore piuttosto che con gli occhi, ma spesso perché nessuno ti insegna come fare e da soli non è semplice. Ritrovarsi all’interno di una stanza con persone che allo stesso modo tuodalle comunitàsono lì per tentare di imparare qualcosa, una stanza in cui in realtà sei isolato da ciò che hai lasciato a Milano e sei in grado di affrontare queste provocazioni come meglio credi, ti da la spinta e la carica per ri ettere, e portarti a casa ogni volta uno spunto di ri essione nuovo e sempre positivo.Cosa sono i residenziali quindi?I residenziali sono un po’ tutto, sono la determinazione e la voglia di farci imparare qualcosa di chi mette anima e corpo per organizzarli nel migliore dei modi, sono la professionalità con cui chi si rende disponibile ci insegna qualcosa, attraverso laboratori e spiegazioni, sono la  ducia che ci danno e che noi stessi ci diamo, la convinzione di voler partire per imparare qualcosa e tornare a casa un po’ più felici di prima, la stanchezza della sera quando  nalmente vai a letto dopo una giornata iniziata 20 ore prima, ma con la certezza che ti risveglierai con il sorriso, pronto ad iniziarne una nuova, la voglia di tornare a casa per raccontare a tutti “cosa hai fatto questa volta?”Ho scelto la scuola che sto facendo per vari motivi, il primo è ovviamente l’interessamento all’indirizzo scolastico che ho scelto, ma in secondo luogo ho sempre veramente apprezzato la professionalità e la voglia di migliorare con cui vengono proposte le attività, come appunto i residenziali. Le proposte che ci vengono fatte ogni anno nascondono proprio la volontà di rendere noi ragazzi consapevoli delle nostre abilità e di riuscire a far comprendere a tutti la scuola come un luogo in cui ognuno di noi può sentirsi libero di scoprire ciò che è veramente, e di donarsi al prossimo, in vero e puro stile salesiano.Martina Munerato, 4^IPdalle comunitàpag.45


































































































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