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Marzo 2016una parte di teoria, che è fondamentale, ma scendi in campo e metti in gioco le tue abilità e i tuoi punti di forza. Si impara facendo.Da quando ne prendo parte, ho sempre visto i residenziali come la possibilità di conoscere ciò che una scuola, vista giorno dopo giorno con insegnanti e materie che la caratterizzano, non può offrire. Abbiamo preso parte ad attività di pronto soccorso, di LIS (lingua italiana dei segni), spiegazioni di come funziona e cos’è una ONLUS, lezioni di odontoiatria, psicologia applicata e mille altre cose ancora.Quando racconto quello che facciamo nel corso di queste giornate a persone esterne all’ambito scolastico, la domanda che mi viene più frequentemente posta è “ma non sono solo una perdita di tempo? A cosa serve per il vostro futuro?”Io parto sempre dal presupposto che ogni cosa che mi permetta di imparare non sia mai fuori luogo o inutile e se poi, in qualche modo, si riesce anche a proiettare ciò che si è imparato verso il futuro, allora ci si guadagna il doppio. Nel caso dei residenziali è esattamente così.dalle comunitàSono una fantastica possibilità di imparare qualcosa sia inerente al nostro percorso di studi, sia inerente a ciò che potremmo andare a fare una volta usciti da scuola.La scuola ci ha dotati di un libretto, chiamato “libretto delle competenze”, per far si che ciò che si impara e le ore che si spendono in laboratorio, non rimangano solo nella nostra mente ma possano essere presentate ad un eventuale futuro datore di lavoro, come ore di laboratorio che, insieme al voto della competenza, descrivono anche con quale serietà ed impegno abbiamo affrontato il laboratorio stesso.Oltre alla parte pratica ovviamente i residenziali hanno molto altro da offrire. Sono 3 giornate in cui si parte, si va lontano e si lascia tutto a Milano. Motivo per cui bisogna essere pronti ed in grado di vivere per 3 giorni con i tuoi compagni di classe e i tuoi professori, è una prova di  ducia non indifferente. Spesso ci siamo recati in case autogestite, motivo per cui tutto quello che ci circondava era sulle nostre spalle, il cibo, la pulizia, apparecchiare la tavola ecc.. bisognava più che mai essere in grado di mettersi inpag.44dalle comunità


































































































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