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Febbraio 2017Nei giorni precedenti la competizione i preparativi fervono e tutti collaborano alla buona riuscita dell'evento: la segreteria, Fabrizio, Florin, il Preside, la Direttrice, le suore...Ed ecco che arriva il giorno fatidico, ci ritroviamo in palestra, apparteniamo a due squadre dai nomi fantasiosi "Uanamasnada" e "Just Win". Presenti! Poi i ragazzi vengono invitati a sedersi nei tavoli assegnati, mi avvicino ai miei, sono emozionata: mi raccomando ragazzi concentratevi e fate il meglio ma state sereni e che lo Spirito Santo sia con voi!Diciamo che assistere alla gara dagli spalti è stato un po’ come viaggiare sulle montagne russe, con i relativi mal di pancia che ne conseguono... secondi, poi ottavi, settimi, gli altri ottavi poi diciottesimi... poi da settimi diventiamo secondi poi quarti e in ne terzi!!! Grandi! Sono ancora più emozionata!Qualche giorno dopo il Preside decide di incontrare con me i partecipanti in un breve "confronto tra cervelli": che ne dite? Cosa vi portate a casa di positivo e di negativo? E anche in questa situazione i ragazzi mi hanno stupito per la serietà delle ri essioni.I componenti della squadra che non si è classi cata tra i primi dichiara che alle prime risposte sbagliate sicuramente è calata l'autostima e questo non ha giovato nell'affrontare con il giusto metodo i quesiti successivi. Ri ettiamo che questa situazione ci mette nelle condizioni per conoscere meglio i nostri punti di forza e di debolezza.Mirko dice che è stato divertente, anche gli allenamenti: bello! Quando la Matematica diventa un gioco divertente... beh allora possiamo dire che davvero è questa la nostra vittoria!dalle comunitàPaolo e Lorenzo confessano che l'ultimo risultato lo hanno un po' rischiato: dopo tanti calcoli, nell'indecisione hanno scelto quello che a loro sembrava più ragionevole. Bene, ogni tanto bisogna anche avere il coraggio di rischiare!In ne Chiara: cosa ti è piaciuto di più? L'inizio, mi è piaciuto di più l'inizio della gara perché è stato importante per l'attesa, alla ne ormai era tutto fatto e sapevamo già di avere vinto.Ecco, non so voi, ma a me queste risposte lasciano senza ato! Tutto è nell'attesa, tutto si gioca nell'attesa, e quanto densa sia l'attesa solo ognuno di noi nel suo cuore lo può sapere: densa di preparazione, di fatica, di ri essione, di desiderio, di studio, di condivisione: è proprio vero Chiara, tutto si gioca nell'attesa!Grazie ragazzi!Prof Gabriella Facchinidalle comunitàpag.33