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Gennaio 2017 ne del II sec. d.C., in un Vangelo apocrifo di Pietro. Nel vangelo di Luca, è importante la sequela femminile. Si può addirittura parlare di “teologia della donna”, nell’opera lucana. Sono quattro gli atteggiamenti che la caratterizzano: il servizio, l’ospitalità, la memoria e la profezia. Croce e gloria sono le due realtà della vita di Gesù e anche della nostra. La croce senza la gloria è maledizione; la gloria senza la croce è alienazione. La risurrezione è la  rma del Padre sulla verità della Parola e della vita di Gesù.Ci apriamo al Vangelo di Luca, lasciamo spazio ad alcuni canali per far entrare la Parola. Per liberarci dalle nostre resistenze seguiamo le direttrici della carità, della misericordia, della preghiera, della docilità e dell’abbandono allo Spirito santo che può fare di ciascuno di noi una persona spirituale.È forte il tema dell’OGGI. Non perdiamo la preziosità del momento presente, nel quale soltanto possiamo celebrare la nostra adesione al Signore. Radichiamoci nell’unica e irrinunciabile realtà del nostro rapporto con il Signore!“Eadessocosafacciamo?”:èladomandadeidiscepoli, è la nostra domanda. Luca ci risponde con il racconto dei discepoli di Emmaus: è il cammino di ogni cristiano e riassume tutto il Vangelo:• 1. Leggi la Parola di Dio, ascoltala. Il Signore ti parlerà sempre!• 2. Fermati, fa’ silenzio, raccogliti nella tua vita interiore che è abitata!• 3. Fatti dono agli altri, nella carità celebrata e vissuta!• 4. Torna e resta nella Comunità: lì trovi la croce e la gloria!• 5. Va’ nel mondo e annuncia la buona notizia del vangelo!dall’ispettoriaCon questi impegni per tutte, don Mario ha portato a compimento il suo dono spirituale.Ora lascio che anche Daniela, Lorena e Paola dicano la loro esperienza:“Quando suor Mariangela mi ha proposto il corso biblico ho pensato che mi sarebbe piaciuto partecipare. Essendo Presidente delle Ex-allieve dell’Unione “SS. Martiri” di Legnano, ho cercato di avvicinare qualcun altro per fare la medesima proposta. Purtroppo non sono riuscita nell’intento; sicuramente ognuna di quelle contattate aveva motivazioni valide: nipoti, lavoro e famiglia, ma di una cosa ero certa: desideravo “trattarmi bene”, come dice la Bibbia.Sul pullman che ci ha portato a Zoverallo ho rivisto un po’ di suore che conoscevo e con le quali ho collaborato negli anni, sia per la PGS che per le Ex- allieve. Questo mi ha fatto sentire “a casa mia”. Sono state giornate molto intense, dense di contenuti ed anche faticose perché non abituata a ritmi del genere ma rifarei questa esperienza. Don Mario è stato molto esauriente, concreto, mi ha dato molto e non mi accorgevo del tempo che passava. Ciò che ha detto è vita vissuta, è un padre misericordioso e mi ha ricordato Don Bosco, quello della “parolina all’orecchio”.Nella miriade di contenuti che ci ha regalato ho scelto quello che nel mondo di oggi non viene molto considerato o per lo meno è nascosto agli occhi dei più. “L’umiltà ci salva. L’umiltà è una virtù dif cile perché siamo vanagloriosi e pieni dell’IO”. Grazie Don Mario e grazie alle FMA”.Daniela Castelletti (Legnano)dall’ispettoriapag.5


































































































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