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Dicembre 2016Stato, Luigi Bobba, e due volti noti del piccolo schermo, Franco Di Mare e Luca Abete. Ad ogni modo, in questo articolo, più che i loro interventi, vorrei condividere con voi due passi del discorso di Papa Francesco che mi hanno maggiormente colpito e fatto ri ettere.“Voi - Ha prorotto Papa Francesco, rivolgendosi a noi volontari del SCN - siete una forza preziosa, una forza dinamica del Paese: il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società, tenendo conto specialmente dei soggetti più deboli. Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna. Esso è tradito ogni volta che si assiste passivamente al crescere della diseguaglianza tra le diverse parti sociali o tra le nazioni del mondo; quando si riduce l’assistenza alle fasce più deboli senza che siano garantite altre forme di protezione; quando si accettano pericolose logiche di riarmo e si investono preziose risorse per l’acquisto di armamenti; o ancora quando il povero diventa un’insidia e invece che tendergli la mano lo si relega nella sua miseria.Tutti questi atteggiamenti rappresentano uno sfregio della nostra società e della sua cultura, immettendo in esse criteri e prassi improntati all’indifferenza e alla sopraffazione, che rendono più povera la vita non solo di chi è dimenticato o discriminato, ma anche di chi dimentica o discrimina, il quale  nisce per rimanere chiuso in se stesso e precludersi l’incontro con la carne dei fratelli, che è la via obbligata per trovare il bene. Mediante il vostro servizio voi siete chiamati a svolgere una funzione critica nei confronti di queste prospettive contrarie all’umano e una funzione profetica che mostri quanto sia possibile pensare ed agire in modo diverso.”A mio parere, per far sì che questo discorso nondall’ispettoriarimanga una vana sequela di frasi ingenue e sognanti, tutti, e non solo noi volontari del SCN, dovrebbero concretamente sforzarsi di dissociarsi dalle logiche inumane “improntate all’indifferenza e alla sopraffazione” che governano la società contemporanea ed adempiere, nel proprio piccolo, la richiesta del Papa, così come attraverso il nostro servitium, più o meno consciamente, tentiamo di fare noi giovani privilegiati del SCN, operando ogni giorno nei più svariati ambiti (ambientale, educativo, assistenziale, ecc.).Del resto, anche se ai più potrebbe sembrare mera retorica, un mondo più solidale ed attento ai bisogni dei più deboli e, cioè, delle donne, degli anziani, dei bambini, dei disabili, dei poveri e degli immigrati sarebbe un posto migliore in cui vivere per l’umanità intera.Erika Mugione (volontaria SCN a Gallarate)pag.6dall’ispettoria


































































































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