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Aprile 2016DOVE:dimorare durante gli Esercizi nel luogo delle nostre origini non è indifferente, soprattutto se anche il cielo è propizio. Infatti, nonostante le cattive previsioni meteo, abbiamo giorni di sole in cui tutto “grida al miracolo”. Colline in  ore, colore brillante dell’erba, geometrie perfette dei vigneti, case e piccoli paesi ripuliti dal vento. Mazzarelli, Collegio, Valponasca, Roverno: luoghi sacri della nostra storia. E ovunque ti pare di scorgere Main. Qui respira la sua vita, il suo sguardo aperto ai grandi orizzonti che la geogra a della sua terra rivela.QUANDO:anche l’orario delle giornate, come nuovo esperimento, ci permette di essere “signore del tempo” e di gestirlo con pace:7,30 levata8,00 S. Messa con Lodi inserite- segue colazione 10,00 Incontro con il sacerdote (unico nella giornata) 13,00 pranzo17,30 Adorazione19,00 Vespri- seguono Cena e Buona notteL’essere poi nel tempo pasquale costituisce un valore aggiunto. La Liturgia della Parola di questi giorni ci permette di sentire insieme alla prima Chiesa il gaudio della Risurrezione e di incontrare il Signore insieme con i suoi apostoli ascoltando il grande discorso del pane di vita.PERCHÉ:ce la dà Gesù stesso la motivazione, con dolcezza e misericordia: “Venite in disparte e riposatevi un po’”. Ce la ripete don Rossano citando S. Ignazio che ritiene questi giorni  nalizzati a “mettere ordine nella propria vita”. E’ un compito da prendere sul serio, continua il predicatore, “per non essere fagocitati dal disordine moderno e nella deregulation postmoderna. Motivo ricorrente di questi giorni di intimità con il Signore è di raccontargli la propria vita, la propria missione, le proprie parole e vedere se tutto coincide con la sua vita, la sua missione, le sue parole”.GRAZIE:l’ultima sera, riunite in salone, si realizza un momento di vera ricreazione salesiana: rapida, creativa, simpatica nel segno del grazie per chi ha contribuito al buon esito di questo ritiro alle sorgenti dell’Istituto. Dato che in refettorio siamo distribuite su 12 tavoli, viene l’idea di af dare a ciascuno il nome di una tribù di Israele e di assegnare le persone da ringraziare in modo spontaneo, allegro, rapido. Scaturisce un’allegria imprevista e sana che ci vede tutte sorridenti.La tribù di Giuda, di Gad, di Levi... sono riconoscenti alle ispettrici che ci hanno ascoltato con pazienza e amore, al sacerdote che ci ha accompagnate, insieme con lo Spirito e i nostri santi per questo cammino di conversione, alla comunità dei Mazzarelli e al personale addetto alla squisita cucina e all’ordine, a chi si è interessato della Liturgia e del canto... Un grazie che continua nel tempo e si fa testimonianza dell’augurio iniziale “Servite il Signore con gioia”.Sr Graziella Curtidall’ispettoriadall’ispettoriapag.7


































































































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