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Aprile 2016con le proprie intuendo che dietro ciascuna vi è un Sogno che le segna.Sabato 5 marzo. Il nostro risveglio è salutato da una sorpresa: un manto bianco copre Colle don Bosco. Alla Casetta ci sembra di rivivere la scena di vita familiare in cui Giovannino e i suoi fratelli sono «assisi innanzi ad un bel fuoco [...] mentre fuori era ghiaccio, vento e neve» e Mamma Margherita si serve delle meraviglie della natura per «ravvivare nei suoi  gli la memoria del Creatore» (MB I). Alla cameretta del Sogno dei nove anni viviamo uno dei momenti più belli dei nostri Esercizi: in un clima di silenzio carico di attesa, ciascuna scrive e consegna a Don Bosco un sogno. Com’è bello vedere che ragazze di 12, 13, 14 anni nutrano desideri grandi...Come è bello accorgersi che anche le educatrici e le suore consegnano il loro sogno... Sognare è possibile a tutte le età! Per chi ha un cuore giovane, sognare è una necessità o, forse, un dovere. Papa Francesco ha esortato così i giovani di Cuba: «Sognate. E raccontate i vostri sogni [...], parlate delle cose grandi che desiderate».Condividere i sogni è il primo passo per la loro realizzazione e in questi giorni lo abbiamo cantato «Ora il Sogno è realtà perché noi siamo insieme». La saggezza popolare africana ce lo conferma: «Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia».E noi non solo abbiamo cantato, ma abbiamo proprio vissuto con intensità e disponibilità la dimensione comunitaria dei nostri Esercizi. Non ci siamo tirate indietro quando si è trattato di costruiredall’ispettoriaassieme simpatici segnalibri e portapenne origami; ci siamo scatenate quando le aspiranti ci hanno proposto giochi che ci facevano fare balzi nel tempo dall’epoca di Giovannino saltimbanco a quella dei social network; ci siamo regalate ri essioni profonde quando si è trattato di condividere in gruppo quanto lo Spirito ci ha suscitato nel cuore a partire da testimonianze di persone molto diverse... dalla giovane Main che “lotta” contro la sua vanità alla profuga siriana Myriam che ha perso tutto tranne la riconoscenza per un Dio dal quale si sente, nonostante tutto, amata e accompagnata. Ma, a ben vedere, non basta sognare per prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro!Se ri ettiamo «ciascuno cresce solo se sognato» (Danilo Dolci)... E in questi Esercizi abbiamo scoperto, grazie alla vicenda di Geremia, che Dio sogna per ciascuna di noi qualcosa di grande. Noi dobbiamo semplicemente allearci con Lui perché questo sogno diventi realtà... Non importa se ci sentiamo troppo piccole! Non importa se cadiamo: egli è pronto a rialzarci e in questi giorni ce lo siamo ricordati celebrando il Sacramento della Riconciliazione. Non importa se ci sembra di non farcela da soli. È proprio così: da soli non possiamo fare nulla! È un Altro che fa... È un Altro che ha già fatto.S. Agostino ce lo dice con schiettezza «Dio, [...] ti ha creato senza di te», ma, aggiunge «non può salvarti senza di te»! Dunque coraggio, la Pasqua è alle porte e noi possiamo metterci a disposizione di Dio perché realizzi il suo Sogno: salvarci con la nostra collaborazione! Non vorremo certo tirarci indietro!Daniela (postulante)dall’ispettoriapag.11


































































































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