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Marzo 2016COMUNITA’ DI MILANO BONVESIN - SCUOLA SECONDARIA 2^ GRADOUn tema che non ti aspettiQuesto tema è stata la sorpresa che non ti aspetti!Nel leggerlo mi sono sentita “confusa e felice”, commossa.dalle comunitàUna ragazzina di 15 anni, mia alunna di II superiore, dimostra di aver raggiunto una consapevolezza matura di quella verità indiscutibile per cui le nostre vite, che ne siamo coscienti o no, sono legate tra loro in modo misterioso e indissolubile.SIAMO UN CORPO E UN’ANIMA SOLA... E il nostro agire, il bene nascosto, silenzioso, apparentemente inutile, che compiamo, potrebbe essere l’ancora di salvezza per un nostro fratello che neppure conosciamo...Il tema aveva questo titolo:Racconta un’azione di cui sei orgoglioso...M.B. mi ha consegnato questo svolgimento:“Onestamente non so se quella che sto per raccontarvi si possa considerare valida come azione: l’ho fatta inconsciamente. Avevo poco meno di nove mesi, l’8 ottobre 2001, e quel giorno ci fu un incidente all’aeroporto di Linate.L’aeromobile Lage Viking, diretto a Copenaghen, durante la corsa per il decollo venne colpito da un Cesna Citation CJ2 privato, il quale si introdusse nella pista di decollo sbagliata, ovvero quella del Lage Viking. Il Citation venne investito da un McDonnel Dovla MD-87, l’impatto uccise gli occupanti del Cesna e danneggiò l’MD-87, impedendogli il decollo e facendolo schiantare contro un edi cio adibito allo smistamento dei bagagli. L’impatto e l’incendio successivamente sprigionatosi non lasciarono scampo agli occupanti di entrambi gli aerei, né a quattro addetti allo smistamento bagagli che si trovavano lì in quel momento...Un quinto addetto, Pasquale Padovano, anche se gravemente ustionato, fu l’unico superstite.Ora vi chiederete cosa c’entri tutto ciò con me.Mio padre è un elettromeccanico che lavora all’aeroporto di Linate.Quel giorno avrebbe dovuto fare un giro di controllo proprio nell’edi cio in cui si schiantò l’aereo, ma non ci andò.Io, inconsciamente, nella notte tra il 7 e l’8 ottobre gli attaccai la febbre e lui non andò a lavorare, al suo posto ci andò Pasquale Padovano.Nel caso io non gli avessi attaccato l’in uenza, avrei potuto non rivedere più mio padre; fortunatamente chi l’ha sostituito non è morto.Come ho già detto, non so se si possa considerare un’azione di cui andare  era, ma in un certo senso io ho protetto mio padre e ne sono orgogliosa, perché lui è il mio eroe mi ha donato la vita e mi proteggerà per sempre!”Sr Anna Condòpag.40dalle comunità


































































































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