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Marzo 2016COMUNITÀ DI CINISELLO BALSAMO - RONDINELLAPellegrinaggio Ado a RomaSiamo andati a Roma, in questo anno del Giubileo della Misericordia, perché dovevamo sperimentare cosa signi casse essere pellegrini beati. Noi, passeggeri distratti delle nostre vite, che portiamo nel nostro zaino pesanti dosi di narcisismo, individualismo, auto-realizzazione e benessere, dovevamo muoverci, camminare, andare.dalle comunitàBeato te, pellegrino, se il cammino ti apre gli occhi a ciò che è invisibile agli occhi.Non potevamo perdere questa occasione di passare attraverso quattro porte sante: a San Pietro, per seguire i passi di Papa Francesco e attraversare in silenzio e raccoglimento la porta da lui spalancata e professare con il “credo” la nostra fede; a San Paolo, per pregare davanti a chi ha scelto di seguire Gesù; a San Giovanni in Laterano, per essere accolti dai dodici apostoli, e a Santa Maria Maggiore per pregare con la sobrietà che contraddistingue anche Papa Francesco. Abbiamo capito che, come ci ha detto proprio il Papa,quando attraversiamo quella Porta, è bene ricordare che dobbiamo tenere spalancata anche la porta del nostro cuore.Abbiamo sperimentato la fatica e insieme l’emozione di salire in ginocchio per 50 gradini. C’era da stupirsi, davvero, per quello che abbiamo potuto vedere su quella scala: adulti, anziani e adolescenti, i nostri adolescenti, che uno dopo l’altro salgono, in ginocchio, quegli scalini. Ognuno di noi con il cuore pieno di domande, preghiere, persone da portare  no in cima alla Scala Santa.Ci siamo fermati a casa di un padre, che ci accoglie sempre, e che ha fatto della gratuità il suo stile di vita: Don Bosco ci aspettava nella Basilica del Sacro Cuore, proprio lì, dove capì  nalmente il senso di tutta la sua opera, da quel “a suo tempo, tutto comprenderai!” del sogno dei 9 anni.Abbiamo ascoltato a orecchie e cuori aperti le parole di un Papa che ci insegna come la vera Misericordia, quella di Dio, ci aspetta, paziente. E anche noi dobbiamo essere capaci perdonare e di accogliere, proprio come il padre misericordioso ha accolto il  glio al suo ritorno, a braccia aperte.Silenzio, raccoglimento, sobrietà, fatica, gratuità, pazienza: abbiamo davvero visto e capito ciò che agli occhi è invisibile. Abbiamo camminato per andare verso qualcuno, verso chi ci aspetta, e ci accoglie con Misericordia, verso Gesù.Siamo stati veri pellegrini per due giorni, con la speranza di imparare ad esserlo per tutta la vita. Quindi beato te pellegrino, se il tuo zaino si svuota di cose e il tuo cuore si riempie di pace.E Buen camino a noi, per una vita non da passeggeri, ma da pellegrini!Giulia Crippadalle comunitàpag.29


































































































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