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Febbraio 2016Nel susseguirsi dei ricordi mettiamo poi in comune esperienze educative della scuola dell’infanzia e anche aspetti delle nostre famiglie: gioie dei nipotini, preoccupazioni di famiglia e di lavoro.Ben cinque nostre compagne ci hanno lasciato e, ancor giovani, sono andate in Paradiso...Almeno lo speriamo vivamente, visto che Don Bosco ce l’ha promesso!Sono presenti tre delle più monelle, che con otto in condotta, minacciate di essere sospese dalla scuola, ora mamme, nonne, chiedono ancora scusa per aver fatto tanto disperare, aggiungendo però di non aver mai dimenticato il bene ricevuto.Con i ricordi, condividiamo espressioni tradotte in vita vissuta a casa, a scuola, coi bambini e con i malati. Ne trascrivo alcune: “i bambini, i malati sono persone da rispettare e amare, non numeri”...E poi Don Bosco!!! Ricordiamo la sua pedagogia, con l’attenzione ai più poveri. Desiderava per i suoi ragazzi: “pane, lavoro e Paradiso”.E’ un augurio che vorremmo fare ai giovani prima e a tante persone ancor oggi, in dif coltà.Ormai mamme, nonne, con l’amicizia di un tempo, ravvivata dal ricordo, emergono spontanee alcune convinzioni, diventate esperienza e orientamenti di vita: ”la verità e il bene camminano insieme” e solo la pedagogia del cuore lascia un segno per sempre.Giunto anche il momento dei saluti, ci promettiamo e speriamo, di ripetere l’incontro con l’arrivo della bella stagione, ma soprattutto di rimanere sempre in contatto, grazie ai vari social network, di rimanere unite come una vera squadra.Donatella Lancia (per le amiche Dona)dalle comunitàdalle comunitàpag.45


































































































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