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Febbraio 2016che occupa tutta la parete di fronte, ci sembra di trovarci in montagna a godere della bellezza di un laghetto alpino alle pendici di un monte che sbuca maestoso con la sua corposa cresta dietro le cime degli alberi della pineta ri ettendosi placidamente nello specchio d’acqua. L’atmosfera diventa ideale per predisporsi alla preghiera e così, accompagnate da una dolce musica, apriamo la mente e il cuore all’azione dello Spirito. Un susseguirsi di brani, fra i quali uno, tratto da “Contemplate”, spicca come una perla preziosa: “La vita consacrata appare una vocazione all’amore che ha sete del Dio vivente, che accende nel mondo la ricerca del Dio nascosto e che lo incontra nel volto dei fratelli. È lì che Dio trova lo spazio per porre la sua tenda, nella preghiera oppure nel profondo del cuore dove Dio ama vivere”. Il uiresingoloocoraledellasalmodia,accompagnato da immagini pregnanti di signi cato, ci induce a mettere a fuoco la bellezza della contemplazione e del sentire dentro di sé la gioia di essere nella casa del Signore: “Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio”.Corroborate nello spirito, siamo invitate a passare ad un altro momento di ristoro che, sebbene connotato da azioni materiali per sostentare il nostro sico,sirivelapursemprel’occasioneper vivere le relazioni in pienezza, godendo dei beni naturali che condividiamo in abbondanza, ma soprattutto del piacere di stare insieme in un clima di affabilità e distensione.Una molletta per bucato e una cialda di caffè, assemblate per l’occasione con creatività e con pazienza per il numero elevato (una cinquantina!)dalle comunitàdalla mamma di suor Lucia Brasca, costituiscono degli originali segnaposto che, insieme ad un centro tavola decorativo e  oreale, contribuiscono a dare alla mensa un tocco accogliente e ospitale. Durante la cena operiamo un collegamento che, inaspettatamente riesce, e così abbiamo la gioia di poter ascoltare in ‘viva voce’ suor Maria Teresa, la nostra Ispettrice, con la quale dialoghiamo brevemente e dalle cui parole percepiamo tutta la sua soddisfazione nel saperci radunate in fraterna letizia.Il tempo corre velocemente e le ore notturne si avvicinano, ma prima del congedo c’è un’altra lieta sorpresa, ad opera di sr Luigia, direttrice di Samarate, avendo lei il compito di pensare al dono per questo anno.Vuole ricordarci una domanda che spesso Madre Mazzarello faceva alle sue  glie: “Che ora è ?”; non ci siamo trovate impreparate nella risposta che coralmente e con forza proclamiamo: “È l’ora di amare il Signore”. Penso che sia chiaro che si tratta di una graziosa sveglia, color rosso amaranto, in grado però di turbare il nostro sonno quando alle 5:45 si metterà a squillare per dire che è tempo di alzarsi e per farci memoria che un nuovo giorno avanza!...Il ‘lieto desinare’ (direbbe Pascoli!) si conclude condividendo anche un sommario riordino dell’ambiente e un confezionamento dovizioso di pacchetti da portare nelle proprie comunità, il cui contenutocinutriràancoraperilgiornoseguente(!!!) e, mentre alcune fanno una rapida visita alla casa, si comincia a salire in macchina, prodighe ancora di saluti e abbracci, dandoci appuntamento ad una prossima volta.Sr Maria Di Raimondodalle comunitàpag.43


































































































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