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Febbraio 2017per poi parlare di Gesù e farli pregare.“Una casa senza musica è come un corpo senz’anima”.Nella seconda settimana ai bambini è stato raccontato che, una volta diventato sacerdote, per Giovanni Bosco diventò importante valorizzare il linguaggio della musica, non  ne a se stessa ma come espressione da coltivare nella vita, creando una banda di giovani ragazzi.Così come i ragazzi di Don Bosco, anche i bambini hanno sperimentato l’emozione di suonare strumenti musicali differenti, sulle note di una canzone dedicata a lui. Ad ogni sezione, inoltre, è stato assegnato uno strumento musicale, in preparazione alla festa  nale. “Vi voglio felici nel tempo e nell’eternità”.Nella terza settimana con i bimbi è stata sottolineata l’importanza di mostrarsi gioiosi e allegri, donando la propria amicizia agli altri, così come fece Don Bosco con i tanti giovani che incontrò sulla sua strada e che accolse amorevolmente nel suo oratorio.Per concludere il cammino, nella mattinata del 31 gennaio attraverso diversi giochi i bambini hanno sperimentato a scuola la Gioia e l’Allegria tipiche della vicinanza a Gesù e del modo di fare festa di San Giovanni Bosco.A turno, ai bambini delle diverse sezioni, sono stati proposti giochi relativi alle tematiche trattate: ogni sezione ha iniziato con un gioco dedicato alla musica, per poi partecipare ad uno dedicato al divertimento e alla giocoleria ed, in ne, all’amicizia. Rispettando le regole del “far festa” alla Don Bosco, ogni sezione si è aggiudicata tre simboli raf guranti lo strumento musicale a lei associato: per ottenerli i bambini hanno dovuto dimostrare di essere in grado di avere spirito di squadra e rispetto per il prossimo.Tutte le sezioni, a questo punto, riunite nel salonedalle comunitàprincipale della scuola trovandosi davanti ad una sorpresa... un puzzle davvero speciale! Grazie ai simboli guadagnati durante i giochi, i bambini hanno potuto staccarne un pezzo alla volta, scoprendo così l’immagine di Don Bosco che li invitava ad un pranzo tipico della sua campagna piemontese, a base di pane, salame e formaggio.I bambini emozionati ed eccitati dal programma e dal clima gioioso della giornata, hanno così raggiunto la propria sezione sperimentando la bellezza dell’intimità conviviale e della condivisione di un pasto frugale con i propri coetanei ed amici e con le proprie educatrici. Poco prima della  ne della giornata scolastica, tutti i genitori sono stati invitati a partecipare ad un ultimo piccolo momento celebrativo dedicato a Don Bosco: hanno assistito alla riproduzione di un video sul sogno profetico fatto da Giovannino all’età di 9 anni e alla proiezione delle foto più signi cative scattate durante la giornata di festa.Il tutto si è concluso con il canto "CIAO DON BOSCO" che i bambini hanno accompagnato con strumenti musicali di tutti i tipi, alcuni costruiti da loro.Dopo il saluto  nale della direttrice Sr Mariangela, il parroco don Fabio Viscardi ha impartito a tutti i presenti la benedizione con la reliquia di Don Bosco e ha ricordato che "L’educazione è cosa del cuore e che le chiavi del cuore le possiede Dio".Sara Chersoni Insegnante di sostegnopag.28dalle comunità


































































































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