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Maggio 2016COMUNITA’ DI SAN DONATO MILANESE - SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADOProgetto legalitàSENSO DEL DOVERE E GRANDE FEDE ANIMAVANO ROSARIO LIVATINOdalle comunità“Fede, diritto e misericordia: l’eredità del giudice Rosario Livatino” è stato questo il  lo conduttore di un’interessante tavola rotondo promossa mercoledì 4 maggio presso la scuola Maria Ausiliatrice che moderata dalla giornalista Chiara Tintori, ha visto nel ruolo di relatori il giudice Pietro Caccialanza e don Giuseppe Livatino, cugino del giudice Rosario Livatino. Vittima della ma a nel 1990 a soli 37 anni, per il giudice Livatino è stata avviata una causa di beati cazione da parte di Papa Giovanni Paolo II, di cui proprio don Giuseppe è postulatore.“Animato da una fede incrollabile e da un profondo senso del dovere – ha rimarcato don Giuseppe -, Rosario si è sempre battuto per la libertà” Studenti e religiosi, genitori e docenti: in tanti hanno voluto prendere parte all’interessante dibattito, che ha concluso il ciclo di iniziative in tema di legalità promosso dalla scuola.“Anche nel momento della morte – ha continuato donGiuseppe -, quando si trova davanti il killer, Rosario dimostra una grande serenità interiore. Proprio come l’aveva sempre vissuta, ha concluso splendidamente la propria vita da cristiano. Anche oggi la sua libertà deve essere monito per ciascuno di noi, che siamo chiamati a vivere nel segno della coerenza e della concretezza.”L’altra sera la parola è passata quindi al giudice Caccialanza, che in primis ha ricordato Giudo Galli ed Emilio Alessandrini, i due magistrati assassinati dal terrorismo all’inizio degli anni Ottanta, le cui  gure sono state accostate a quelle del giudice Livatino.“La misericordia è avere chiaro che qualunque cosa si faccia – ha quindi ribadito il giudice -, il Signore è sempre al nostro  anco”. Citando l’articolo 2 della Costituzione italiana, poi, Caccialanza ha sottolineato la necessità di garantire le persone, anche questo è un passaggio fondamentale per assicurare la vera misericordia.Nella mattinata successiva dopo l’incontro con gli alunni, don Livatino ha benedetto il muretto dei Giusti realizzato dai ragazzi di terza media, su ogni piastrella del quale sono raf gurati i volti degli eroi (Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, padre Pino Puglisi, Giorgio Ambrosoli, Guido Galli e Rosario Livatino) in tema di legalità.Stefano Cornalba “Il cittadino”, 6 maggio 2016dalle comunitàpag.31


































































































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