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Maggio 2016“Farsi carico”... come il SamaritanoSuore no ai 10 anni di professioneL’obiettivo generale che ci ha accompagnato come suore no ai 10 anni di professione, durante tutto l’itinerario annuale di formazione, si ispira alla parabola del buon Samaritano (Lc 10, 25-37): “Farsi carico” cioè prenderesu di sé, assumersi responsabilità, sentirsi chiamate e coinvolte in prima persona nel comprendere, vivere e far crescere la missione af data alle FMA, assumendo lo stile salesiano della misericordia verso tutti.dall’ispettoriaL’ultimo incontro si è tenuto a Contra di Missaglia dal 22 al 24 aprile e ci ha viste coinvolte in una Tavola Rotonda dove ci siamo confrontate con 4 donne, due laiche (Maria Vittoria Valleggioli – Pigni e Chiara Tintori - Golfari) e due FMA (Sr Daniela Sirocchi e Sr Cristina Merli), che ci hanno raccontato la loro storia, ponendo l’accento su come loro si “fanno carico”, come “prendono a carico” e come “si prendono il carico”.Interessante è stato notare come in ogni vita chi si prende carico lo fa perché a sua volta si è lasciato prendere in carico, si è lasciato guidare, non spinto dalla “moda del momento”, ma ha trovato sulla sua strada testimoni credibili che ha saputo riconoscere ed accogliere.Farsi carico però non signi ca dimenticare noi stessi: è riconoscere di essere stati presi in carico, ed implica il fermarsi a riguardare la propria storia e fare memoria di tutte le volte in cui Dio si è fatto carico della nostra vita attraverso gli altri. Questo dovrebbe aiutarci a comprendere che “ogni essere umano è oggetto dell’in nita tenerezza del Signore, ed Egli abita nella sua vita” (Papa Francesco). La vera s da sta anche nell’essere capaci di prenderci cura di noi stesse, che consiste anche nel saper dire qualche no e nel trovare nelle nostre fragilità e limiti dei punti di forza per crescere.Non dobbiamo dimenticare che, se oggi più che mai siamo chiamate a prendere in carico i nostri ragazzi disorientati su più fronti e lasciati soli nel momento del bisogno, anche noi dobbiamo lasciarci prendere in carico, per lasciarci accompagnare, per rimettere al centro Gesù e non noi stesse.Di tutto restano tre cose:la certezza che stiamo sempre iniziando,la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di nire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino, della caduta, un passo di danza,della paura, una scala,del sogno, un ponte,del bisogno, un incontro.(Fernando Pessoa)Sr Eleonora Riccodall’ispettoriapag.3