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Maggio 2016COMUNITÀ DI CASTANO PRIMODon Bosco, giovane tra i giovanidalle comunitàÈ parecchio dif cile trovare parole convincenti per descrivere l’emozione che si prova a stare all’interno degli stessi quattro muri in cui San Giovanni Bosco ha vissuto i primi anni della sua vita, a guardare lo stesso letto in cui fece quel sogno che cambiò per sempre le sorti dell’educazione giovanile, o ancora, a stare sotto lastessa tettoia, oggi divenuta una piccola chiesa, da dove tutto il Suo progetto ebbe inizio.È invece molto più semplice descrivere gli occhi della cinquantina di ragazzi, che nel week-end tra sabato 23 e domenica 24 aprile, quei posti li hanno visitati, quel letto lo hanno quasi potuto toccare con mano!Erano emozionati, increduli!Le domande più frequenti erano “ma lì ci dormiva veramente lui?”, oppure, “ma quello è davvero il suo vestito?”.È incredibile vedere, come a distanza di ormai due secoli, in una piccola frazione di Castelnuovo d’Asti, oggi divenuto Castelnuovo Don Bosco, sembra che tutto si sia fermato... O quasi!Infatti su di una collina, in onore del Santo è stata eretta una grande basilica, in stile contemporaneo, nella quale vi è, oltre ad un enorme croci sso, una Sua reliquia: una piccola porzione di cervello.I ragazzi hanno avuto anche l’opportunità di giocare, e pregare, all’interno dell’Oratorio Salesiano Don Bosco di Torino, che è stato costruito intorno a quella famosatettoia che rappresenta l’incipit di tutto ciò che ora viviamo e sperimentiamo all’interno dei nostri oratori. Un’altra grande sorpresa è stata poi Colle Don Bosco, dove, oltre al gioco sfrenato e la visita alla basilica, ragazze e ragazzi hanno potuto visitare il Museo Missionario, caratterizzato da moltitudini di “souvenir” provenienti da ogni dove, portati lì da volontari, che in tutte quelle terre vi hanno operato.Ci sarebbero in ne mille altre cose da dire o luoghi da descrivere, così preferisco terminare l’articolo con la frase che Don Bosco pronunciò qualche istante prima di morire: “Vogliatevi bene come fratelli. Fate del bene a tutti, del male a nessuno!”.Credo che questo stia alla base di tutto, e a giudicare dai nostri oratori, ma essenzialmente dai ragazzi che li vivono, beh, siamo sulla strada giusta!Marco Quaresimin, educatoredalle comunitàpag.15


































































































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