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Marzo 2016fragile e disperata, che piange ed è nel dolore. La sua presenza sconvolgente e insperata vicino a noi indica come passare da una vita egocentrica, consumata per sé, ad una vita aperta, donata totalmente per amore a Cristo e ai fratelli.Siamo dunque chiamati a vivere «da risorti».E Maria di Magdala è la prima testimone della gioia pasquale». Con lei infatti l’annuncio della risurrezione esplode in modo persuasivo perché è scaturito da un cuore innamorato. La buona notizia del vangelo della Pasqua è stata proclamata prima dalle donne e la loro testimonianza è la pietra angolare di tutta la fede pasquale.L’esperienza di Maria di Magdala è tuttavia graduale: è proposta come paradigma del cammino che conduce dal buio alla luce, dalla tristezza alla gioia pasquale, dal dolore della separazione alla nuova missione per i fratelli. «Quando ci accostiamo al giardino pasquale per capire “chi cerchiamo” nella nostra vita, troviamo in lei la risposta. Soprattutto nei momenti di assenza e di perdita, il germoglio  orisce quando ci arrendiamo alla nostra fragilità... Come per lei, anche per noi esiste la possibilità di essere disorientati nel buio e di esultare di gioia per un incontro che ci invita a cercare “un’altra Presenza”» (M. Tondo). Diventa allora fondamentale seguire i suoi passi, i suoi movimenti, soffermandoci sulle parole e sui verbi a lei riferiti nel vangelo di Giovanni. Dietro a tali parole, nella semplicità del racconto, c’è sicuramente un enorme percorso interiore di rinascita, di vittoria sulla morte: un passaggio dall’assenza alla presenza della personadall’ispettoriaamata; dalla tenebra del mattino non ancora sorto alla luce piena della fede matura che diventa capacità di annuncio; dalla solitudine e dall’isolamento alla comunità dei fratelli; dal pianto alla gioia dirompente, quella di una vita piena della presenza del Signore Gesù, il vivente risorto.L’esperienza della Maddalena non è altro che la nostra ricerca di Gesù Risorto e Signore, la ricerca verso un’amicizia che non tramonta, verso una pienezza di Dio che sola è capace di riempire il cuore.L’augurio per questa grande festa vuole essere di movimento e di cammino: la scena del mistero pasquale è in movimento.«Il mattino di Pasqua nessuno si è fermato..., tutti sono in movimento, in cammino»,dice Papa Francesco.Le donne, «con il cuore in movimento», corrono a dare la notizia e si incontrano con Cristo. È questo movimento delle donne verso Cristo e di Cristo verso le donne che genera l’incontro. Da qui nasce l’annuncio che verrà trasmesso di voce in voce,di fede in fede, attraverso i secoli. Anche noi con i giovani e le nostre comunità educanti, profeti della Pasqua, annunciamo: Cristo è veramente risorto. Alleluia!Con questa certezza, Buona Pasqua a tutti!Sr Maria Teresa Coccodall’ispettoriapag.3


































































































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