Page 15 - news-69
P. 15

Marzo 2016umani.dall’ispettoriaFondamentale è stata la partecipazione diretta ad alcune sessioni del Consiglio dei Diritti Umani in cui ho potuto ascoltare le relazione degli esperti e gli interventi degli Stati, tutto secondo una metodologia ben stabilita.Qui ho riscoperto e valorizzato il signi cato e l’importanza della presenza dell’Istituto e del VIDES alle Nazioni Unite: una presenza che, grazie al riconoscimento che hanno, permette una partecipazione attiva anche nel prendere la parola, come è avvenuto in una delle due giornate in cui siamo state presenti, per pronunciarsi sulla situazione delle bambine i cui diritti vengono spesso violati.Gli ultimi giorni della mia permanenza hanno visto un’esercitazione pratica sulle raccomandazioni che l’Italia ha rati cato nell’ultima revisione periodica universale e la stesura di un piano locale di advocacy sotto la guida di Maria D’Onofrio dell’Uf cio dei dirittiL’opportunità che mi è stata data mi ha permesso di dedicare tempo di studio e di approfondimento sul tema dei Diritti Umani, importante pilastro per l’impegno educativo-pastorale e socio-politico.La metodologia utilizzata nel Consiglio dei Diritti Umani è di grande insegnamento: un dialogo paziente ed intelligente capace di porre l’attenzione alla realtà concreta e capace di puntare sui valori comuni, denunciando e promuovendo per coscientizzare i diversi Stati.Assumere la logica dei Diritti Umani signi ca impegnarsi concretamente per lo sviluppo di una mentalità e di una civiltà che trova nel cristianesimo il suo fondamento più vero e sicuro.Quello che ho ascoltato e vissuto in questi giorni a Ginevra mi ha riportato ad una grande verità cristiana: Dio conduce la storia, e misteriosamente lo fa non solo attraverso la sua Chiesa, ma anche mediante tanti uomini di buona volontà.I diritti umani costituiscono una “periferia” preferenziale, dove è possibile far passare una mentalità di rispetto e di dialogo, di riconoscimento reciproco e di solidarietà, condizioni di un futuro promettente per tutta l’umanità. L’accoglienza calorosa e fraterna di tutta la comunità di Veyrier, dove eravamo alloggiate, la presenza delle simpaticissime e bravissime stagiste, hanno reso l’esperienza ancora più piena e signi cativa.Sr Simona B.dall’ispettoriapag.15


































































































   13   14   15   16   17