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Dicembre 2015COMUNITA’ DI VARESE CASBENO«Perché abbiano la vita» (Gv 10,10)Ascoltare, accompagnare, decidereQuesto il titolo della giornata di studio proposta dalla Diocesi di Milano, il 28 novembre, e destinata in particolare ai membri degli istituti di vita consacrata, ai formatori, ai sacerdoti, agli animatori di pastorale giovanile, vocazionale e familiare, a coloro che sono impegnati nelle parrocchie e nelle aggregazioni laicali nell’accompagnamento vocazionale, a tutti coloro che sono interessati ai cammini vocazionali; che si è svolta presso l’Auditorium Don Bosco in Via Melchiorre Gioia.Mons. Cantoni, Vescovo di Crema ha introdotto la giornata sottolineando come questo momento fosse espressione di comunione, di maturità e di sollecitudine della Chiesa che desidera aiutare i cristiani a diventare adulti nella fede e aiutarli ad inserirsi in una delle vocazioni cristiane. Questa passione non coinvolge solo la Chiesa ma anche coloro che hanno deciso di partecipare a questa giornata e coloro che pur non potendo esserci desiderano ardentemente percorrere il cammino di comunione proposto dalla Chiesa.Due sono state le relazioni che ci hanno portato a meditare su questo tema: la prima di Michelina Tenace - Teologa, Ponti cia Università Gregoriana, dal titolo “La vocazione dell’«uomo nuovo»” che ha sviluppato in due momenti: qual è l’opposto della vita nuova e le fonti che alimentano la vita nuova; la seconda relazione di Mons. Paolo Martinelli - Vescovo delegato della CEL (Conferenza episcopale lombarda) per la Vita Consacrata dal titolo La vocazione cristiana e i consigli evangelici; ha esordito con le parole che Papa Francesco ha scritto nella Lettera Apostolica rivolta a tutti i consacrati: ”la vita consacrata è chiamata a perseguire una sincera sinergia tra tutte ledalle comunitàvocazioni nella Chiesa, a partire dai presbiteri e dai laici, così da «far crescere la spiritualità della comunione prima di tutto al proprio interno e poi nella stessa comunità ecclesiale e oltre i suoi con ni»”I due relatori hanno evidenziato la bellezza della vita come vocazione, vissuta alla sequela di Cristo e l’importanza dei consigli evangelici in relazione non solo alla vita consacrata, ma a tutta l’esistenza cristiana. Entrambi hanno tentato di mettere in luce il rapporto tra vita battesimale e consacrazione.Come si legge al n. 22 della Gaudium et Spes dove si afferma la vocazione ultima dell’uomo è una sola, quella divina. Ogni uomo e donna è chiamato alla vita divina. Questo principio non ci permette più, dunque, di considerare la vita cristiana, e tanto meno la vita consacrata, come avulsa dalla vita della società in cui viviamo.Il Concilio mettendo al centro la consacrazione battesimale, ha attribuito a tale vocazione battesimale tutte quelle caratteristiche che precedentemente erano attribuite, se non delegate, al mondo della consacrazione. Ogni cristiano è chiamato alla sequela, alla conformazione a Cristo, a vivere la stessa tensione escatologica. Gli stessi consigli evangelici vengono trattati non esclusivamente per i religiosi, ma in rapporto alla vocazione universale alla santità. Perciò la vita consacrata non è un andare oltre alla vocazione battesimale, ma un ‘esplicitazione di ciò che è implicito.Il compito profetico della vita consacrata viene provocato da tre s de principali rivolte alla stessapag.22dalle comunità


































































































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