Commento al vangelo

Maria è rimasta sola. Nel cuore permane l’eco di un annuncio che ha cambiato la storia del mondo. E lei ha dato il suo consenso.

In questi pochi giorni che ci separano dal Natale, prepariamoci a lasciar entrare dentro di noi questa presenza, così gentile, delicata e pervasiva. 

Oggi andiamo anche non nel deserto, dove Giovanni battezza, perché vogliamo andare a fondo nelle cose e abbiamo saputo che nel Vangelo c’è una promessa (non a buon mercato, non fatta di distrazioni) e siamo venuti qui ad ascoltare la parola di Dio che venne su Giovanni (Lc 3, 2). 

Ci avviciniamo ormai ai giorni santi e luminosi del Natale di Gesù, rinnoviamo il nostro impegno ad accogliere Gesù, ma anche a esserne testimoni, indicandolo come colui che da gioia, senso e pienezza alla vita.

L’Annunciazione è un invito a guardare a Maria: giovane e umile si affida al Signore con piena fiducia e abbandono. Maria ci mostra così la via per prepararci a vivere in pienezza il Natale che si avvicina.

L’entrata di Gesù a Gerusalemme ci permette di delineare il volto e lo stile del Messia che deve venire, quello che attendiamo, ma che è già entrato nella storia e che vi farà il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi.

Inizia l’avvento romano. Un nuovo anno, un nuovo Avvento… ancora l’Avvento! La stessa storia ormai da tantissimi anni. Ancora un’attesa, ancora un desiderio, ancora un cuore da preparare.

La terza domenica di Avvento, che vede ancora protagonista Giovanni Battista, ci aiuta a convertire il nostro sguardo e il nostro cuore al Salvatore che sta per venire e a comprendere l’importanza della figura di Giovanni Battista.

La seconda domenica di Avvento ha come protagonista Giovanni Battista, la voce che grida nel deserto e che vuole annunciare a tutti la venuta del Signore.