Giubileo dei ragazzi

Comunità di Sondrio

Nella felicità abbiamo vissuto questi quattro giorni insieme (Roma – 23/25 aprile), condividendo la gioia che ogni cristiano deve avere stampata in volto: la gioia del Vangelo. Noi non possiamo anche dimenticare l’insegnamento di Don Bosco: “Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri” e ancora “il diavolo ha paura della gente allegra”.

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Ricordando il Giubileo dei ragazzi insistentemente ci viene in mente la canzone che dice:è la GIOIA entra dentro e scombussola ogni cosa, PERCHÉ VA DRITTA AL CUOR. Vuole esser di tutti: non teniamola per noi ma buttiamola fuori! Gioia che ci ha uniti (ragazzi ed educatori) in un cammino di preparazione a questa esperienza di fede; Gioia per avere percorso in preghiera la strada che ci ha portato a passare la Porta Santa; Gioia nel vedere i ragazzi impegnati con serietà nel momento delle confessioni; Gioia nel lungo cammino che ci ha portato allo stadio Olimpico (nonostante gli acquazzoni); Gioia di vivere la mega festa allo Stadio Olimpico; Gioia in piazza S. Pietro in attesa del Papa con i nostri tanti striscioni; Gioia, aggiungerei anche commozione, nel vedere piazza San Pietro gremita di ragazzi che hanno risposto all’invito di Papa Francesco ad essere presenti. Quanti doni abbiamo ricevuto! Non possiamo non ricordare le parole dell’omelia di Papa Francesco che ci hanno aiutato a riflettere insieme con i ragazzi. L’AMORE è la carta d’identità del cristiano, è l’unico documento per essere riconosciuti discepoli di Gesù. E ancora “guai ai giovani che non sanno sognare, che non osano sognare”. Un invito a sognare ed a lavorare con impegno per realizzare i sogni che abbiamo nel cuore. Così ricordiamo il sogno dei nove anni di Don Bosco che ha guidato tutta la sua vita: vita di santo! Nel cammino comune lavoriamo e costruiamo i nostri sogni per realizzare il futuro con gli altri e per gli altri. Mai da soli, ma come gruppo, come comunità, come cristiani. Continueremo il nostro percorso di gruppo con maggior forza ed entusiasmo per costruire, sulle parole di Papa Francesco, una vita da veri cristiani.

Gli educatori

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Comunità di Gallarate Madonna in Campagna (MIC)

Tutti in piede… lo dice Papa Fra! “Gesù ci vuole in piede”…

Queste parole (un po’ spagnoleggianti…) sono state il grido che Papa Francesco ha rivolto durante la predica della domenica 24 aprile a tutti i ragazzi presenti in piazza san Pietro per il loro giubileo.

Non solo ci ha invitato a stare in piedi (e noi lo abbiamo fatto praticamente subito… per tutta la Messa), ma ci ha anche insegnato, parafrasando gli alpini, che nel camminare l’importante non è il non cadere, ma il non rimanere caduti. E anche noi abbiamo cercato di rimanere in piedi e di continuare a camminare, nonostante la stanchezza, l’umidità, la pioggia, abbiamo cercato di camminare sempre con lo sguardo rivolto verso le cose nuove che vedevamo (per qualcuno Roma era la prima volta che la vedeva e con un “ciceronico” don Stefano, le informazioni riguardanti la Città eterna sono state tante e molto interessanti… difficile dimenticarsi di Roma adesso!) e con le orecchie attente alle mille testimonianze storiche e di vita che abbiamo ascoltato. Per qualcuno era il primo giubileo, quindi una vera e propria novità e i ragazzi stessi hanno apprezzato la proposta, stupiti di quanta gente ci fosse a Roma in quel giorno: gente che proveniva da diversi parti del mondo si stava ritrovando in un’unica piazza…neanche i più grandi concerti pop, rock o rap richiamano così tanti ragazzi in un sol colpo. Pregare e camminare sulle stesse strade, negli stessi luoghi dove ha camminato e ha pregato Pietro non ha prezzo e questo, i nostri ragazzi, l’hanno capito molto bene! Raccogliendo un po’ di testimonianze, l’esperienza che è piaciuta di più è stata la messa con Papa Francesco, non solo perché non lo avevano mai visto dal vivo, ma soprattutto per le belle parole che ha regalato loro, parole forti, magari difficili da digerire, ma vere e calde, capaci di infiammare anche gli animi più freddi, pigri e stanchi. “L’amore vero, l’amore libero, non si compra come un’app del telefonino”, l’amore vero è gratis. Perché lasciarselo scappare? Oggi si paga praticamente tutto… vogliamo lasciar andare l’unica cosa di gratis che esiste? Se resti attaccato a questo amore, sicuramente il giubileo non lo vivrai solo ogni 25 anni, ma per tutta la vita.

Stefano Pasetto, educatore