Difendiamo il diritto della famiglia di scegliere tra buone scuole: pubbliche paritarie o statali
Cari educatori e docenti.
Si continua a domandare con insistenza che il diritto della famiglia a scegliere tra una buona scuola pubblica paritaria e statale sia garantito. Non occorrono più leggi: è già stato riconosciuto. Ora occorrono passi concreti per la garanzia di questo diritto.
Possiamo, ed è nostro compito, invertire la tendenza di guardare alla realtà con quella dose di scoraggiamento che fa scendere il torpore sulle nostre membra e sulla voglia di combattere per vincere questa “buona battaglia”. Certamente la scuola paritaria vive momenti difficili ma ha in sè, nelle ragioni di fondazione, quelle ragioni ultime che sono anche il punto di appoggio per sollevare il mondo.
E’ molto importante la nostra missione: essere garanzia del pluralismo educativo, che renderà l’Italia un paese di diritto capace di garantire i diritti che riconosce.
Rileggiamo e portiamo all’attenzione dei nostri docenti, famiglie, studenti la Ricerca della Fondazione Novae Terrae: “Libertà educativa”: l’Italia si piazza al 47 posto al mondo. È questa la “fotografia” della situazione scolastica mondiale scattata dalla Fondazione Novae Terrae e da Oidel.
Il Paese Italia ha in sè il riconoscimento di un diritto di tale portata che è inalienabile e inviolabile ed è proprio questa grave ingiustizia che ci deve confermare sulla bontà e necessità della nostra presenza accanto alla famiglia italiana. I nostri fondatori ci hanno fondati per rispondere ad un bisogno sociale, ancorato al “corpo” e allo “spirito”, ancor prima che trovasse soluzione nell’intervento dello Stato: il bisogno sociale della garanzia della libertà di scelta educativa che spetta alla famiglia, cellula fondante della società e a cui rispondono proprio le parole di Papa Francesco in questi giorni.
Sarà proprio la risposta ad una simile emergenza educativa che ci farà individuare vie percorribili insieme per un pluralismo educativo; ci vedrà persone chiare con le istituzioni nel richiamare queste alla loro responsabilità; ci vedrà capaci di agire insieme abbandonando la tentazione della guerra fra poveri.
Non accettiamo di cadere nella trappola di chi dice: “è difficile”. La burocrazia serve solo ad uccidere le buone idee che al contrario volano alto sopra le complicanze di chi non vuole che la situazione muti.
Per questa ragione è molto importante che le nostre famiglie facciano richiesta della detrazione fiscale prevista dalla L. 107/2015. Anche se si tratta di una modica cifra apre dei passaggi di diritto importanti. Non si cada nella trappola delle difficoltà burocratiche o peggio dell’irrisorietà della cifra. Il 17 Luglio 2015 auspicavo che avremmo utilizzato quei passaggi buoni contenuti nella Legge sulla Buona Scuola (senza guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto) come leva per scardinare una cultura nemica della parità. Ecco il tempo favorevole aiutiamo le nostre famiglie a comprendere il valore di diritto di questa operazione oltre ogni significativo vantaggio economico che sappiamo già non esserci.
Un caro saluto.
sr Anna Monia con i consiglieri della Fidae Lombardia