Ti regalo le stelle. Storie di un neorochirurgo
Giulio Maira ed. Sedizioni
“E’ sera, un gruppo di bambini sta percorrendo una strada in discesa che dall’oratorio dei salesiani attraversa tutto il paese. Sta nevicando, i rumori sono attutiti, non passano macchine… il paese è piccolo, in Sicilia. Tra quei bambini che camminano con il naso all’insù a guardare la neve che cade, ce n’è uno che in tutto quel mondo ovattato si chiede cosa sarà un giorno la sua vita, quando l’infanzia sarà finita e quel mondo magico non ci sarà più”.
Così si apre la storia vera, quasi un’autobiografia, del prof. Giulio Maira, Neurochirurgo di fama internazionale con la passione per la medicina “intesa come soccorso all’altro”. Un’esistenza dai mille incontri con personaggi diversi, statisti, artisti, le suore di Madre Teresa, studenti, bambini, malati vecchi e giovani.
E per tutti il prof Maira diviene maestro di vita.
“Una vita dedicata al prossimo- è scritto nella prefazione- ma con entusiasmo perché far del bene fa bene. In Giulio c’è un continuo ringraziamento per quello che vede, per quello che legge, per quello che fa, un “ cantico delle creature” che sorge spontaneo dalla sua anima”.
A un certo punto della sua instancabile ricerca e dedizione lo raggiunge un invito. “Be a doctor of God” sii un medico di Dio. In queste parole è riassunta la sua identità.
Al termine del suo diario, può fare un bilancio della sua vita e rivolgendosi a quel bambino con il naso all’insù che si chiedeva come sarebbe stato il suo futuro, scrive: “Gli risponderei che è stato un percorso di vita lungo e faticoso, ma che lo ripercorrerei di nuovo tutto, anno per anno, da quei momenti all’oratorio di un piccolo paese a quello che sono oggi, con le tante gioie e i tanti dolori che lo hanno scandito, perché la vita, per fortuna, un po’ alla volta, elimina tutto ciò che vi è di negativo e lascia solo l’amore che ognuno di noi ha meritato e ha ricevuto. E il bilancio più bello della mia vita è che, alla fine, mi trovo circondato da tanto amore, quello che si dimostra ogni giorno, pieno di tenerezza e di smarrimento, come quando ci si perde con il naso all’insù, in un meraviglioso cielo di stelle”.