Ecco la testimonianza di un’operatrice del CAV di Gallarate
Mi chiamo Sandra Lombardi, per alcuni sono Sandra Conca, per i più piccoli Maestra Sandra.
Sono qui perché la scorsa settimana il direttivo del CAV (Centro di Aiuto alla Vita) mi ha chiesto se me la sentivo di offrire la mia testimonianza come volontaria perché la Comunità Pastorale Maria Regina della Famiglia ci aveva invitati. Ho accettato, anche se parlare al microfono non è mai facile: per questo dal direttivo è arrivata una traccia di cosa dire alla quale ho aggiunto la mia esperienza. Innanzitutto ringrazio di cuore – a nome del CAV – per questa opportunità.
Vi ringrazio soprattutto per la stima e la fiducia che ci avete sempre dimostrato, anche molto concretamente, perché il Centro di Aiuto alla Vita vuole essere l’espressione di un’intera comunità accogliente, e la comunità cristiana è senz’altro il luogo in cui l’accoglienza trova la massima concretizzazione.
I CAV, Centri di Aiuto alla Vita di Gallarate
I Centri di Aiuto alla Vita sono una realtà presente in tutto il territorio nazionale; anche il nostro CAV – che ha sede a Cassano ma opera in tutto il decanato di Gallarate – ha come compito specifico quello della prevenzione dell’aborto volontario, cercando di essere d’aiuto alle donne che si trovano in difficoltà a causa di una gravidanza non desiderata o che accade in una situazione familiare già difficile.
Come ha detto Papa Francesco incontrando i volontari di tutti i CAV nazionali nel novembre scorso: “Per i discepoli di Cristo, aiutare la vita umana ferita significa andare incontro alle persone che sono nel bisogno, mettersi al loro fianco, farsi carico della loro fragilità e del loro dolore perché possano risollevarsi”.
I mezzi che abbiamo a disposizione per essere di aiuto alle mamme o alle famiglie sono diversi: talora è sufficiente far sperimentare alla mamma che non sarà sola nell’affrontare la situazione, altre volte è necessario garantire un sostegno economico, altre ancora occorre individuare un contesto di accoglienza (una comunità o una famiglia disponibile) perché la mamma ha la necessità di un luogo tranquillo e sereno nel quale trascorrere la gravidanza e stare con il proprio bambino almeno per i primi mesi. In tutto questo lavoro, il metodo che ci guida è quello della CONDIVISIONE; è mettersi accanto a chi ci chiede aiuto per fare un pezzo di strada insieme, senza giudizio e senza pretesa, in modo che sia più facile affrontare fatiche e difficoltà.
Cosa vuol dire essere volontari nel CAV?
Vuol dire trovare un quarto d’ora un lunedì sera al mese per recarsi presso il CAV a ritirare “il pacco” (pannolini, latte in polvere, alimenti per l’infanzia, indumenti, carrozzine, lettini, seggioloni…) e un’ora per ciascuna famiglia che viene affidata per consegnarlo e ascoltare, …ascoltare, …ascoltare. Io in questo momento ne sto seguendo tre. Altri volontari ne seguono fino a cinque. Questo perché il numero dei volontari è molto inferiore al numero delle mamme che chiede aiuto. Un altro modo di essere testimoni dell’operato del CAV, ma soprattutto del Vangelo, è quello di essere presenti nelle rispettive comunità parrocchiali. A MIC dal 2000 lo facciamo sostenendo e promuovendo il Progetto Gemma: aiutiamo una mamma per salvare il suo bambino.
Raccogliamo le piccole grandi offerte di ciascuno (€ 5,00 o € 10,00 mensili), le mettiamo insieme e raggiunta la quota di €2.880,00 la versiamo alla Fondazione Vita Nova, che riceve dai singoli CAV le richieste di aiuto. Mette a disposizione di ogni mamma 160€ al mese per 18 mesi. La proposta che era partita su sollecitazione dell’allora parroco don Ambrogio attraverso il Gruppo Nuove Famiglie, si è modificata negli anni: la prima raccolta ha riunito 90 famiglie che, con l’impegno di versare una quota fissa per 18 mesi che veniva versata trimestralmente alla Fondazione, ha permesso di nascere a tre bambini; ma ci siamo resi conto che non tutti hanno la possibilità di portare avanti l’impegno preso così a lungo. Così dal 2002 si è pensato di raccogliere le offerte mensili e una volta conclusi i 18 mesi procedere con il versamento, i soldi eccedenti venivano dati al CAV che li univa a quanto raccolto in altre parrocchie così da completare un altro Progetto.
Poi si faceva una pausa di 6 mesi e con la Giornata per la Vita si ripartiva per altri 18 mesi. Ma nel corso degli anni mi sono accorta che tante persone in quei sei mesi mi dicevano “sono indietro con l’offerta…” e così da settembre scorso, chiesto e ottenuto parere favorevole da don Mauro e dalle coordinatrici del GNF, abbiamo pensato di renderla continuativa. Colgo l’occasione per scusarmi se nei mesi invernali o in occasione di altre iniziative parrocchiali non siamo sul sagrato la 1° domenica del mese, ma con questa continuità non è un problema perché ci saremo il mese successivo!
I bambini nati grazie al contributo dei parrocchiani di Madonna in Campagna sono ad oggi 11 e ci auguriamo di riuscire con la raccolta di oggi a completare il 12° progetto avendo già raggiunto la cifre di €2418. Il CAV collabora sul nostro territorio con l’Associazione Difendere la Vita con Maria che prega per le mamme che scelgono di sottoporsi all’aborto; mensilmente si fa carico della sepoltura dei bambini non nati presso il Cimitero di Viale Milano, e un lunedì sera al mese si riunisce presso la cappella dell’oratorio MIC per pregare.
Concludo invitando tutti a continuare a sostenere e – se volete e potete – a condividere il nostro impegno, senza dimenticare la preghiera al Signore Misericordioso perché sostenga la fatica di tante donne e di tante famiglie e doni sempre a noi la certezza che anche la situazione più difficile è accompagnata dal Signore e può essere occasione di speranza e di rinascita per tante persone.
Sandra Lombardi