Perdonare le offese

da | 19 Gen 2016 | Proposte

Nel sistema preventivo il perdono svolge un ruolo centrale e fondamentale. “Perdonare” dice Giovanni Bosco “vuol dire dimenticare per sempre”.

“Al giovane segretario Gioachino Berto, che si mostrava timido e apprensivo nel suo lavoro, Don Bosco un giorno disse:
«Guarda, tu hai troppo timore di Don Bosco: credi che io sia rigoroso e tanto esigente, e perciò sembra che abbia timore di me. Non osi parlarmi liberamente. Sei sempre in ansietà di non potermi accontentare. Deponi pure ogni timore. Tu sai che Don Bosco ti vuol bene: perciò, se ne fai delle piccole non ci bada, e se ne fai delle grosse te le perdona»”.

Tratto da http://www.preghiereperlafamiglia.it/OF/obiettivo-famiglia-2013-02.htm

Ma la difficoltà, a volte, sta nel saper perdonare noi stessi, riconoscendo i nostri errori e le nostre prigioni. Il perdono è la chiave per liberarci.

Don Bosco educa i suoi ragazzi al perdono, perché una famiglia si basa su rapporti capaci di superare le avversità e le incomprensioni.
La vera sfida è quella di trovare in ogni situazione un punto accessibile al bene cosicché si aprano le porte a un percorso di accoglienza, rivalorizzazione e riscatto.

 

Per i più piccoli…

Un semplice libretto per raccontare storie di perdono.

 

Per i pre-adolescenti…

  • Troverete storie interessanti in questo articolo.

Chiedete loro: c’è un limite al perdono?

http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=126076

 

Per gli adolescenti…

  • Una riflessione sul concetto di VENDETTA e PERDONO…

http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=4591

 

Per i giovani…

  • Consigliamo di approfondire le caso del carcere di Ferrante Aporti di Torino. Dopo una violenta protesta del 1977, due uomini, Paolo Vercellone e il criminologo Duccio Scatolero, si impegnano a proporre un’alternativa alle metodologie adottate all’interno del carcere minorile. Il primo obiettivo è stato migliorare la qualità della vita, agendo sul tessuto relazionale nel quale i giovani crescono.
    Il secondo obiettivo è consistito nel proporre delle attività (meccanica, cucina, fotografia, falegnameria, ecc.) che permettessero di prepararsi all’uscita di prigione.
  •  Il libro “AMARE anima & corpo. Opere di misericordia qui e oggi” di Bortolo Uberti e Rosanna Virgili, da pp. 99-108 ci suggerisce un altro spunto di riflessione…

Non è facile perdonare le offese ricevute, anche quando si trattasse di piccoli errori” “Un’immagine estrema che viene in mente -come una sorta di caricatura negativa- è quella del Padrino (Marlon Brando) che nel famoso film di Francis Ford Coppola si ritiene già offeso del fatto che qualcuno gli chieda un favore, ma: <<Non lo domandi con rispetto!>>. Quanto basta per uccidere un uomo!”

https://www.youtube.com/watch?v=251bztei6TQ

“Davvero l’offesa provocata o avvertita è qualcosa di estremamente spiacevole che mostra quanto fragili possano essere le nostre menti e i nostri equilibri psicologici, affettivi e spirituali. […] Quanto più il legame è forte, tanto più l’offesa brucia … e tanto più difficile è perdonare!”

 “Perdonare non è un atto di debolezza, ma di forza.[…] Gesù non rivanga il passato, ma si proietta verso il futuro!”