DON BOSCO E DON CAFASSO
Don Cafasso cominciò a condurmi a visitare i carcerati. Nelle prigioni imparai a conoscere quanto è grande la malignità e la miseria degli uomini. Vedere un numero grande di ragazzi tra i 12 e i 18 anni, sani, robusti, intelligenti, vederli là oziosi, tormentati dalle cimici e dai pidocchi, senza pane e senza una parola buona, mi fece inorridire. Quei giovani infelici erano una macchia per la nostra patria, un disonore per le famiglie. Erano umiliati fino alla perdita della propria dignità. Quello che più mi impressionava era che molti, quando riacquistavano la libertà, erano decisi a vivere in maniera diversa, migliore. Ma dopo poco tempo finivano di nuovo dietro le sbarre. Cercai di capire la causa, e conclusi che molti erano di nuovo arrestati perché si trovavano abbandonati a se stessi. Pensavo: «Questi ragazzi dovrebbero trovare fuori un amico che si prende cura di loro, li assiste, li istruisce, li conduce in chiesa nei giorni di festa. Allora forse non tornerebbero a rovinarsi, o almeno sarebbero ben pochi a tornare in prigione».
[Don Bosco, Memorie dell’Oratorio]
Esistono diverse forme di schiavitù: le nostre dipendenze, le nostre paure e i nostri errori ci imprigionano e ci condizionano più di qualunque sbarra. L’opera di misericordia ci invita a dare un nome alle nostre prigioni, riconoscendole, svelandole e comprendendole; solo così possiamo affrontarle, trovare la strada per abbatterle e vincere. Don Bosco riesce a fare proprio questo: riconosce la vera prigionia di quei ragazzi, l’abbandono e la solitudine, e trova la via per liberarli: un amico, quello che serviva era un amico che si prendesse cura di loro!
- E noi come affrontiamo le nostre prigioni?
- Quali carceri abbiamo costruito nel nostro io più profondo?
- A chi ci affideremo per diventare davvero uomini e donne liberi?
Bambini
Per i più piccoli proponiamo delle simpatiche immagini del santo da poter colorare: potete trovare e commentare le figure stilizzate delle persone che hanno accompagnato il giovane Giovanni. Potreste comporre un cartellone e raccontare la vita e l’impegno di Don Bosco!
http://printablecolouringpages.co.uk/?s=san+giovanni+bosco
Preadolescenti e adolescenti
Vi consigliamo di approfondire l’esperienza dei Clown di Barabba come esempio di liberazione e riscatto dalle proprie catene! “I clown di Barabba sono nati con il desiderio di recuperare la bontà. Per esorcizzare un passato di sofferenza, i giovani, dietro il trucco, raccontano la loro storia e imparano a loro volta a donare”.
[Tratto da Don Bosco. L’avventura di una vita, di Jacques Rey, Elledici, Torino 2011, p.8.]
https://www.youtube.com/watch?v=8lQI11gu-MQ
Giovani
Proponiamo qualche esempio di chi ha deciso, come Don Bosco, di donare tempo e amore a chi ha desidera liberarsi da sbarre e catene non solo fisiche ma soprattutto interiori, aiutandoli a trovare una strada verso il riscatto e la libertà.
https://www.youtube.com/watch?v=b-s5dm2h7-I
Molto interessante anche il film “Cesare deve morire” di Fabio Cavalli: girato in uno stile docu-drama, narra la messa in scena del Giulio Cesare di William Shakespeare da parte dei detenuti di Rebibbia. Il film ha vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2012, ha ricevuto inoltre 8 candidature al David di Donatello, vincendo come Miglior Film e Miglior Regista, nello stesso anno.
https://www.youtube.com/watch?v=HdNpnS4LQas
http://www.panorama.it/cinema/cesare-deve-morire-cosimo-rega-teatro-carcere/