Sono sempre più numerosi gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni che vorrebbero fare un tatuaggio.
Secondo gli ultimi sondaggi 13 Italiani su 100 hanno un tatuaggio e quasi l’8% di questi sono i minori. Tatuaggi e piercing –nuove sfide per i genitori. Cosa hanno in comune Angelina Jolie, con il marinaio dei cartoni “Braccio di Ferro” e il tuo fruttivendolo? Socialmente poco, ma li accomunano I tatuaggi, le loro storie importanti incise sulla pelle come moderni tazebao da mostrare al mondo.
Cose è il tatuaggio?
“Secondo la Genesi, il primo tatuato della storia pare sia stato Caino, la cui discendenza è stata maledetta. C’è stato un tempo in cui il tatuaggio non era ammesso in quanto visto come modifica o alterazione del proprio corpo e per questo veniva associato e considerato un marchio per prostitute e galeotti. Nella letteratura moderna, questa pratica viene descritta nei diari di James Cook di ritorno dal suo primo viaggio nei mari del Sud con il termine “tattoo”, e successivamente riportato nei rocamboleschi resoconti dei viaggiatori del Settecento. A metà degli anni settanta il tatuaggio raggiunge una notevole popolarità tra i giovani che si definivano “punk”, dove è stato utilizzato come forma simbolica di ribellione.
Successivamente negli anni novanta, tutto cambia ed il tatuaggio diventa improvvisamente una forma di espressione diffusa che va bene per tutti, giovani e vecchi, senza più nessuna remora di ostracismo e si trasforma in moda…” Oggi cantanti rock, calciatori e dive di Hollywood sfoggiano sulle passerelle i loro tatoo a volte suggeriti dai loro stilisti per fare tendenza. Non vi è dubbio che questo genera emulazione ed ispira sempre più numerose persone disposte a mettersi in fila davanti ai sempre più indaffarati maestri di tattoo.
Solo nel 2013 i “tatto studio” sono aumentati del 442 per cento!
Il tatuaggio “made in italy”
Gli ultimi dati pubblicati dall’ Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro, 13 italiani su 100 hanno un tatuaggio, e sorprende il fatto che 11,7% sono maschi contro il 13,8 % di donne che anche in questo hanno superato gli uomini. Tra le tante ipotesi e interpretazioni vi è la voglia di comunicare il proprio status di emancipazione in stile moderno o più semplicemente emulare quello che fanno le emancipate vip della TV.
Essere visibili
Molteplici possono essere le motivazioni che spingono molte persone ad avvicinarsi al mondo dei tatoo- non da ultimo anche il voler rendere indimenticabile un momento importante, quello di essere mamma con il nome del figlio/i, oppure più semplicemente “abbellire” il proprio corpo perché di moda, altri lo fanno per distinguersi perche Il tatuaggio aumenta la visibilità sociale. Tutto per non essere scambiati per conformisti e
Con piercing a scuola?
Due settimane fa In un Istituto alberghiero in Sardegna la Preside ha vietato l’ingresso ad uno studente con il piercing. Per il papà dello studente l’iniziativa del Preside è stata vista come “ Una ingiusta punizione, un regolamento fuori dal tempo che impedisce agli studenti di esprimersi come meglio credono”. Cosa rispondere al proprio figlio adolescente che desidera fare un tatuaggio o un piercing? Dare due sberle o mettersi dalla parte del figlio come questo papà sardo? Certo è che i tatuaggi non sono una decalcomania che trovi nei ghiaccioli e Polaretti che si tolgono con acqua e sapone, resteranno permanenti sulla pelle che, invecchia, cambia e rimarrà per tutta la vita.
Un altro aspetto importante da non sottovalutare sono le relazioni sociali, ed in particolare il mondo del lavoro al quale non tutti ci pensano, cosa che a volte può costare più del tatuaggio stesso. Per le tribù primitive ” Un uomo senza tatuaggio è invisibile agli Dei” per la nostra società a volte un uomo con dei tatuaggi vistosi o troppo manifesti può diventare invisibile a molti datori di lavoro.
Siamo sicuri che un 16enne è consapevole di questo?