I Vangeli tradotti da quattro bibliste!
“In virtù del loro genio femminile, le teologhe possono rilevare, per il beneficio di tutti, certi aspetti inesplorati dell’insondabile mistero di Cristo” (Papa Francesco)
Sono state le parole con cui papa Francesco ha salutato la pubblicazione dei Vangeli per l’editore Ancora interamente tradotti, commentati e curati da quattro bibliste. Un Vangelo al femminile, insomma.
Le quattro bibliste sono Rosalba Manes (Matteo), Annalisa Guida (Marco), Rosanna Virgili (Luca) e Marida Nicolaci (Giovanni).
La traduzione del testo originale è stata resa in una lingua italiana fluente e suggestiva, per restituire la sorprendente ricchezza del linguaggio evangelico. Il commento è fondato su un’accurata analisi del testo, arricchita da sensibilità e intuizione femminili e con particolare attenzione – nei commenti e nel saggio conclusivo – alla presenza straordinariamente decisiva delle donne nel racconto evangelico.
Con il Concilio Vaticano II, la restituzione della Bibbia al popolo di Dio ha contemplato anche i religiosi e i laici, e quindi le donne, permettendo loro di accostarsi agli studi esegetici e più in generale a quelli teologici negli istituti di formazione accademica, come le università pontificie e le facoltà teologiche.
Finalmente la donne “prendono la Parola” nella Chiesa, novità destinata a generare cambiamenti nella Chiesa cattolica e anche nelle società dove essa vive”, sottolinea la Virgili.
Il testo delle quattro teologhe presenta delle importanti novità a livello sia di traduzione che di commento. Quanto al primo aspetto, si evidenzia una resa del sottostante testo originario greco in una lingua italiana corrente e comprensibile a tutti, evocativa di esperienze che il lettore può spontaneamente confrontare con le proprie, ma anche attenta a rendere con massima fedeltà, competenza e arte la ricchezza del linguaggio evangelico, dalle sue arcate narrative alle pieghe più sottili delle sue antiche parole.
Come fil rouge, l’intenzione di far emergere la bellezza della narrazione evangelica, la sua organicità letteraria e la forza del messaggio della fede cristiana.
Sulla necessità che la Chiesa esca verso le periferie, quest’opera può essere interpretata come un atto di “uscita”, visto che i suoi destinatari sono certamente i cristiani, cattolici, ma anche i diversi credenti e i non credenti, gli agnostici, gli atei. Il testo “vuole aprire una finestra su quella periferia stupenda che è lo spaccato del Vangelo stesso. Periferia che parla alle periferie.
Questo impatto vuole essere promosso da una terza ‘periferia’: quella delle donne nella Chiesa
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