Simone Riccioni autore del libro: “Eccomi un’avventura appena iniziata” incontra gli studenti della comunità di Varese.
Guardando il mondo dal punto di vista di una bicicletta: non è importante chi pedala, ma dove ti porta e quanto velocemente. “Eccomi” ha il desiderio di far continuare a credere nei propri sogni, raccontando in maniera semplice una storia vera, molto particolare, che sia un punto di inizio, e non di arrivo. Le giornate sembrano non finire mai e non esistono divieti, tutto è permesso.
O almeno questo è quello che crede Simone, o meglio “Otim”, bambino italiano nato e cresciuto in Africa fino ai sette anni e poi amaramente catapultato in Italia per volere dei genitori. Tutte le certezze, convinzioni e abitudini saranno smentite, poiché l’Italia non è l’Africa.
E’ con queste premesse che si snoda la storia di autobiografica di Simone. Partendo dall’incontro dei suoi genitori in Italia sino alla sua nascita, dalla prima infanzia alle prime amicizie a scuola, il tutto sotto il sole d’Africa, fino al ritorno in madre patria e poi verso l’adolescenza e l’età adulta.
Un viaggio iniziatico lungo le tappe della crescita di un bambino, apparentemente come tutti gli altri, ma in balia di straordinari eventi e di un fato che gli regalerà momenti irripetibili.
La storia di Simone è molto interessante, lui è figlio di un insegnante di matematica e di un medico. Nel 1987, i genitori di Simone hanno deciso di partire per l’Africa come volontari laici dell’associazione AVSI, in missione e lì, un anno dopo (1988), hanno donato al mondo Simone, dando luce a una nuova stella dello spettacolo e a un appassionato di basket appassionato che ha giocato nelle giovanili della Sutor Montegranaro militante in serie A, in serie C1 con Crema, in C2 con Milano3Basiglio e PosalBasket e nella D con della Mojazza e Morovalle.
Tra un tiro e l’altro alla palla da basket, Simone frequentava il CTA (centro teatro attivo) e l’accademia teatrale “Quelli di Grock”di Milano, partecipando intanto anche ad altri seminari di recitazione con Bernard Hiller, Barbara Enrichi, Teresa Razzauti, Roberto Graziosi e Carmen Piga.
Da quando Simone è arrivato in Italia, a sette anni, le cose dentro e intorno a lui sono cambiate moltissimo. Dell’Africa gli sono rimasti fortemente impressi i colori, i ragazzini con cui condivideva tutto, i paesaggi, un viaggio con il padre per le strade della savana, gli animali e tutto quello che noi, qui, forse non possiamo nemmeno immaginare per davvero.
Ora Simone ha realizzato già buona parte dei suoi sogni, diventando interprete di diversi personaggi nei film Universitari, E fu sera e fu mattina, 55DSL, Com’è bello far l’amore, La festa e Pipìroom.
Simone è inoltre testimonial di vari marchi per spot pubblicitari tra cui quello per Novi, Gilette e Heineken e in alcune fiction e serie tv.
Simone Riccioni, 26 anni, protagonista dell’ultimo film di Federico Moccia “Universitari” e coprotagonista di “E fu sera e fu mattina” di Emanuele Caruso, aveva un sogno e l’ha realizzato scavalcando i tradizionali circuiti.
Voleva raccontare la sua infanzia in Uganda dove lui, figlio di due missionari di origini marchigiane, è nato e cresciuto. E poi gli anni difficili del ritorno in Italia tra bambini che non capivano questo coetaneo così innamorato della libertà e lo prendevano in giro.
«Volevo raccontare la storia di Otim, colui che è nato in terra lontana – spiega l’attore scrittore – e proseguire con quella di Simone, in Italia, un bambino e poi un ragazzo che vuole realizzare i suoi sogni». Per restare fedele alla storia di Otim/Simone, l’attore ha rifiutato il contratto con una grande casa editrice e ha pubblicato il libro da solo, in più ha prodotto il film corto ispirato al romanzo. Un incontro che ha lasciato un segno nella vita degli alunni che hanno ascoltato con molta attenzione e curiosità.
Sr Elena Cavaliere