A un mese dagli eventi che hanno insanguinato Parigi, lunedì 9 febbraio, la scuola di via Bonvesin de la Riva, Milano, ha offerto agli studenti del triennio dell’Istituto professionale e dei Licei la possibilità di incontrare due giornalisti per riflettere sulle problematiche dell’Islam, dell’immigrazione e del dialogo interreligioso, sul valore della parola ‘libertà’.
Giorgio Paolucci (giornalista, caporedattore del quotidiano Avvenire e scrittore, autore, tra l’altro, con Camille Eid, di Cento domande sull’Islam e de I cristiani venuti dall’Islam) e Ines Maggiolini (caporedattore del TG3 regionale della Lombardia) hanno risposto alle molte e stimolanti domande sollevate dagli studenti, che hanno sollecitato chiarimenti e toccato tematiche in cui si sono intrecciate conoscenze storiche, attualità, sociologia, politica, storia delle religioni, cultura in genere. Dalla semplice spiegazioni sull’ISIS, anche in rapporto ai precetti contemplati dal Corano, al fenomeno enfatizzato o distorto dalla comunicazione mediale, alle paure di andare in tram quando accanto si siede uno straniero, al “buonismo” che sembra dominare le scelte politiche… Tante le domande anche sulla possibilità di trovare un modo per convivere tra uomini di culture e religioni diverse.
Un’ora di ascolto e di interazione su aspetti interessanti della vita, sui valori antropologici, umani e su quelli relativi alla libertà e all’identità. Proprio su tale questione il dott. Paolucci, sottolineando come gli eventi di Parigi siano stati determinati da chi ha costruito un’identità forte su alcune regole di vita, ha provocato gli studenti chiedendo con convinzione personale e autorevole: “Ma tu, studente, che identità di cristiano hai? Chi è per te il cristiano? Chi è Gesù Cristo? L’hai incontrato? Gli parli? Che identità avete come gruppo?”.
Domande che hanno destato l’attenzione anche negli studenti meno attenti, tanto che qualcuno, tra gli insospettabili, al termine dell’incontro mi ha detto: “Certe domande hanno bisogno di più tempo. Quando continuiamo questo discorso sull’identità? Io ho bisogno di confrontarmi, di sentir parlare di queste cose”. Molti studenti hanno poi raggiunto alcuni loro docenti, con cui è già stato iniziato questo confronto, per porre ancora domande e cercare risposte. Guardando questi studenti mi sembra di vedere nascere e crescere il bisogno di cercare la verità delle cose e la Verità; sia quelle verità che soddisfano la curiosità intellettuale ed affettiva, sia quella Verità che dà sicurezza e valore alla vita: la verità evangelica che supera tutti i tempi e tutte le latitudini. I fatti di Parigi, pur gravi, sono diventati, nella spiegazione della dott.ssa Maggiolini, un’occasione per leggere il vissuto quotidiano, quello della famiglia, del condominio, del quartiere, della scuola. Ho colto come un moto, un desiderio tipico di chi è rimasto per lungo tempo seduto ad aspettare che gli altri chiamassero, che gli altri facessero, che gli altri progettassero, e in quest’occasione si è sentito “chiamare” personalmente a considerare questi avvenimenti come una “chiamata” a mettersi in cammino; un cammino all’interno di se stesso per recuperare il nucleo centrale, la propria identità di persona amata e amante e il cammino verso l’altro e l’Altro. Un cammino non facile, né scontato, ma un’avventura che affascina ancor oggi il cuore e la mente dei giovani e degli educatori che, con loro, camminano sulle strade della quotidianità per costruire la città e la “civiltà dell’amore”. Sr Marilisa Miotti