TUTTO APPARTIENE ALL’AMORE

San Francesco di Sales raccontato da Tatiana Passiatore, che si presenta così: formatrice presso un centro professionale salesiano, educatrice e catechista. Felice di essere moglie, figlia, sorella e amica.

 

San Francesco di Sales afferma che “Tutto appartiene all’amore. Solo la carità e l’amore danno perfezione alle nostre opere; ma sopportando tutto ciò che dio vi invierà, il freddo e le ingiurie del tempo”. Amare, dunque richiede fatica, educare richiede fatica. L’educazione non è intermittente. San Francesco mi insegna ad essere una testimone autentica, soprattutto nel ruolo di formatore di un centro professionale in cui sono chiamata a guidare i miei allievi con amore, con pazienza, con benevolenza; ad ascoltare le loro domande e i loro dubbi, a prendermi cura di tutta la loro persona, comprese le loro ferite.

Francesco di Sales mi invita ad educare abitando il tempo e la storia dei miei ragazzi. “È molto importante tener conto del tempo in cui si scrive”, scriveva nel Trattato dell’amor di Dio. L’esempio di San Francesco mi ha anche aiutato a capire che ai ragazzi bisogna parlare con il linguaggio del cuore, un linguaggio semplice, universale, fatto di piccoli gesti quotidiani: un abbraccio, una carezza, uno sguardo comprensivo. È nella semplicità del linguaggio che si gioca l’umanità, ma rivelarla – a volte – fa paura, perché scopre le ferite, da cui si intravede chi siamo davvero, quali sono le nostre debolezze. Però è da esse che nasce l’amore che risana. Anche Gesù ha avuto le sue ferite e dalla più grande – quella del costato – sono fuoriusciti sangue ed acqua, ossia la vita, l’amore per l’uomo.

L’esempio di san Francesco suggerisce, quindi, che abitare la storia non significa vivere un’esperienza di amore qui ed ora, ma anche parlare un linguaggio fatti di nuove parole, nuove immagini, nuovi mezzi. Anche i social media, perché no? Per avvicinare coloro a cui desideriamo far conosce il Signore. Ci invita a cambiare la forma delle nostre “prediche”, non il contenuto. Quello rimane uno solo e si può riassumere con il comandamento dell’amore. Ci interroga su quale sia il modo più vicino alle nuove generazioni per parlar loro di Gesù, di viverlo. Nuove parole ma stesso principio: l’amore di Cristo.

San Francesco di Sales con la sua frase “tutto appartiene all’amore” mi invita ad accogliere i cambiamenti in atto e mi dà una risposta su come abitarli: parlare al cuore dei giovani in modo diretto, vero. Questo chiedono le nuove generazioni, questo chiedono i miei allievi: raccontare la realtà per quella che è, brutta o bella che sia; raccontare di me, di come la vivo e, soprattutto, cosa mi muove. E la risposta è una sola: l’amore per loro. Il mio desiderio è di vederli felici – come diceva don Bosco – nel tempo e nell’eternità. 

Vorrei far comprendere loro che l’amore di Dio – che desidera il nostro bene – è la risposta universale a tutte le domande di senso della vita. E se l’espressione dell’amore di Dio è la Trinità – relazione cristiana per eccellenza – allora solo nella relazione ci si salva, ma una relazione costruita con il linguaggio dell’amore.

 

In conclusione, san Francesco di Sales mi ricorda ogni giorno come abitare il presente e vincere le fatiche dell’educazione. Ai giovani bisogna parlare con il linguaggio del cuore: semplice, privo di giudizi e pieno di fiducia, quella fiducia che porta alla conversione del cuore di coloro ai quali la doni.