Sr Ludovica Ramelli | I domenica di Avvento, Rito Ambrosiano
Commento al Vangelo [Lc 21, 5 – 28]
La vita vera è capace di resistere alla morte: ecco la speranza!
Mentre alcuni parlavano del tempio che era ornato di belle pietre e di doni votivi Gesù annunzia che «Verranno giorni nei quali di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra»; di fonte a questo annunzio, i discepoli, non solo non si spaventano, ma sembrano quasi eccitati. Gli domandarono: «Maestro, quando accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
Ecco, loro pensano che nel momento di massimo pericolo Dio sarebbe intervenuto, quindi sperano in un intervento divino che impedisca questa catastrofe. La reazione dei discepoli non denota spavento, ma interesse, Gesù dice: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome …», «… dicendo Io sono», «Oppure … il tempo…», per “tempo”, Luca adopera il termine kairos che significa il tempo propizio, l’occasione, l’occasione è vicina».
Gesù è molto chiaro, «Non andate dietro a loro!» e invita a non porre nessuna speranza in un intervento straordinario da parte di Dio, ma, afferma: «Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Cioè la caduta di Gerusalemme e del suo tempio, non significa che arrivi subito l’inizio del regno di Dio, ma è una delle tappe che prepareranno la realizzazione di questo regno nella storia.
Gesù, dice che «Si solleverà nazione contro nazione, regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, …», sono tutte immagini. Il terremoto cosa indica? Indica la violenza e la rapidità di una invasione «…carestie e pestilenze», e le conseguenze inevitabili di queste invasioni, «Vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo», cioè dalla sfera divina.
Ed ecco l’annunzio che Gesù dà a questi discepoli galvanizzati dalla prospettiva di un intervento divino a salvezza di Gerusalemme, che Gesù smentisce, «Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi», e Gesù presenta i tre valori sacri: Dio, la patria e la famiglia che si vedono minacciati da Gesù stesso e dal suo messaggio. Sono i tre valori che si basano sul potere. L’istituzione religiosa, che adopera Dio per dominare le persone, la nazione dove il re e i potenti dominano le persone e la famiglia dove l’uomo era il capo indiscusso dei suoi familiari. Questi sono i tre ambiti dove si esercita il potere minacciato da quest’amore-servizio proposto da Gesù.
Allora, dice Gesù, «Prima di questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni», quindi la persecuzione per motivi religiosi, «trascinandovi davanti a re e governatori», la persecuzione per motivi civili, e tutto questo «a causa del mio nome», a causa dell’adesione a Gesù e al suo messaggio.
Tutto ciò sarà l’occasione per dare testimonianza e Gesù, a Dio, alla patria e alla famiglia, proporrà di sostituire: a Dio, il Padre, alla patria, il regno di Dio, senza limiti né confini, e alla famiglia, non contraddistinta dai vincoli di sangue, l’amore universale.
La persecuzione che si scatena dimostra che i difensori dei falsi valori sono nemici dell’umanità, e Gesù annunzia: «Non preparate prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza», perché, quando si vive in sintonia con Gesù per il bene dell’uomo, si assorbe il suo linguaggio, quello cioè che emana dalla vita del credente, «Cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere». Chi tocca questi valori sacri muore ed il messaggio universale del regno di Dio, che annulla il privilegio di Israele, il suo sogno di potere, di predominio, scatena una reazione tremenda contro i discepoli di Gesù, al punto che, egli conclude: «Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi».
Ed ecco l’assicurazione di Gesù, tutto questo non è un messaggio di angoscia, ma di speranza e di fronte alle inevitabili persecuzioni Gesù dice: «Ma nemmeno un capello andrà perduto»”, perché, conclude, «Con la vostra perseveranza», con la vostra fedeltà a questo messaggio della buona notizia, «salverete la vostra vita», la vita vera, quella che è capace di resistere alla morte.
Anche se ci saranno le persecuzioni, anche se vi toglieranno la vita fisica, la vostra vita, quella più profonda, continuerà per sempre. Che non sia, allora, un messaggio di paura, di angoscia, ma di speranza, lo si vede nel versetto 28, quando Gesù dice: «E quando cominceranno ad accadere queste cose alzatevi e levate il capo perché la vostra liberazione è vicina».
Quindi tutte le persecuzioni, tutto il male, che vi si rivolta contro, è una denuncia contro i nemici dell’umanità ed è una conferma che voi siete, con Gesù, a favore degli uomini.