“Questa assemblea sarebbe stata l’invidia dello stesso don Bosco”
Così il Rettor Maggiore ha definito i 376 giovani provenienti da più di 90 Paesi del mondo, presenti al Sinodo Salesiano dei giovani (SYS), che si è svolto a Valdocco (Torino) e al Colle Don Bosco dall’11 al 16 agosto 2024.
Un’esperienza di Grazia immensa, che ha visto la partecipazione anche di una delegazione di giovani proveniente dalle nostre ispettorie: Ispettoria Lombarda (Figlie di Maria Ausiliatrice) e Ispettoria Lombardo-emiliana (Salesiani di don Bosco). I giovani insieme a sr Michela Consolandi, FMA, hanno avuto il privilegio di vivere questi giorni di Sinodo.
Lasciamo allora che siano Matteo, Angela, Elisa e Giulia a raccontarci perché il SYS 2024 è stato per loro significativo.
MATTEO
Torno dal SYS con la consapevolezza che la Chiesa, in particolare il carisma salesiano è giovane e mondiale. Le vite di Don Bosco e Maria Domenica Mazzarello hanno un fascino non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il carisma si incarna nelle culture di quasi 100 paesi e vive ancora ora dopo più di 200 anni.
Che gioia e bellezza sapere che dall’altra parte del mondo un ragazzo ha la tua stessa passione per i giovani, vuole investire tempo e vita per loro, e sta camminando nella fede con più o meno le tue stesse sfide.
Mi rimane la riconoscenza dei ragazzi che per la prima volta venivano in Italia e rimanevano estasiati davanti ai luoghi salesiani. Raccontavano le difficoltà dei loro paesi, facevano video e dirette per i loro amici che non avevano avuto la loro stessa possibilità. Ragazzi che fanno più di 20 ore di viaggio e spendono soldi per questo meeting. Bellezza nello scoprire che ragazzi di tutto il mondo hanno i tuoi desideri, i tuoi stessi bisogni.
Abbiamo visto la campagna di Maria Domenica Mazzarello, la sua piccola casa e il suo paese in mezzo alle colline, il suo destino era segnato, era rinchiuso in quelle mura, invece si è diffuso in tutto il mondo. Guardando la casetta, le campagne, pare impensabile questo futuro. Davvero penso che il disegno di Dio sia grande e ti possa sorprendere.
Un altro aspetto significativo è stato vedere la familiarità del Rettor Maggiore, in mezzo a noi ragazzi, si è lasciato fare foto, ha fatto autografi, ha cantato…
Abbiamo anche sperimentato la fiducia in noi giovani: le salesiane e i salesiani si sono messi dietro le quinte e hanno lasciato pieno potere decisionale a noi. I ragazzi davano orari, erano sul palcoscenico, animavano, … i salesiani erano in mezzo a noi nei momenti informali, celebravano Messa e il sacramento Riconciliazione.
ANGELA
Il sinodo salesiano dei giovani 2024 per me ha significato mettersi in gioco ed essere comunità. Una comunità di tutto il mondo, di tutti i giovani salesiani riuniti dal fascino di Don Bosco e Madre Mazzarello.
Ha significato relazionarmi con giovani, salesiani, FMA da tutto il mondo e scoprire quanto, nonostante i suoi 209 anni, sia potente ed immenso il carisma salesiano di Don Bosco, in tutte le sue diverse sfaccettature. Un carisma salesiano che ha toccato le corde del mio cuore in più di cinque lingue diverse e che mi ha insegnato e spinta a credere ancora di più ad un modo straordinario di sognare, ovvero mettendo la mia vita nelle mani del Signore. Il sinodo è stato per me Amore Incondizionato del Signore e una vera e propria carezza di conforto e speranza della nostra Mamma del Cielo.
Riprendendo le parole che sono state condivise con noi in questi giorni, dobbiamo ricordarci come giovani salesiani, l’importanza e il valore del sognare in grande, come ha fatto Don Bosco; dobbiamo avere in mente come Dio cammina al nostro fianco e ci accompagna attraverso piccoli segni, persone e piccoli passi a raggiungere i nostri sogni più grandi, quelli che non ci fanno avere paura di sognare…quello che ci deve spaventare è di non avere più speranza nei nostri cuori, non seguire la chiamata che Dio ha per ciascuno di noi e soprattutto di non dare continuità al carisma salesiano. Le nostre case sono per fare VITA; dobbiamo vivere noi come gioventù salesiana che crede, con una profonda unità e gioia del cuore.
Ed infine, come ci ha lasciato detto l’ormai non più Rettor Maggiore Don Angel, non importa quello che fai, ma come lo stai facendo. E noi siamo chiamati a vivere in una maniera unica e per farlo bisogna alimentare la nostra FEDELTÀ AL SIGNORE, conservare una FRATERNITÀ AFFASCINANTE e donare l’AMORE AI GIOVANI e tra questi, anche i più bisognosi.
ELISA
Mi sento privilegiata per questa opportunità che ho ricevuto e per la fortuna di vivere in Italia. Durante questi giorni ci sono stati regalati pezzetti di storie e racconti di culture uniche e incredibili, ma simili perché vissute nella gioia cristiana. Grazie al sinodo ho potuto intuire e scoprire peculiarità che mai mi sarei immaginata e le somiglianze presenti tra Paesi molto distanti, prendendo consapevolezza della complessità del mondo. In particolare, il racconto dei paesi dove sono presenti le guerre o importanti crisi.
Mi ha colpito come tutti i presenti fossero volenterosi di mettersi in gioco e conoscere le altre culture e persone. Nonostante le barriere linguistiche, infatti, siamo riusciti a chiacchierare con tutti e raccontare la vita delle nostre realtà salesiane. Una ragazza aveva promesso ai suoi amici di raccontare la sua cultura e la vita del suo paese a tutti coloro che avrebbe conosciuto al Sinodo poiché per lei era ovviamente una occasione unica.
Mi hanno colpito i giovani che hanno avuto il coraggio di chiedere il visto, un passaporto, guadagnare dei soldi per venire in Italia non per fare delle vacanze, ma uniti dal desiderio di incontrarsi in Cristo.
Durante il Sinodo abbiamo potuto respirare un clima di profonda salesianità e di famiglia, una famiglia unita nella fede ed entusiasta di testimoniare al mondo intero il proprio carisma.
GIULIA
Il sinodo dei giovani salesiani è stato per tutti i partecipanti un momento di grande gioia, condivisione e spiritualità.
Ognuno ha portato un contributo con la propria diversità e unicità, e durante questi giorni abbiamo imparato ad accogliere e scoprire le altre culture, ammirare la bellezza e le caratteristiche di ciascuno, potendoci confrontare sui nostri ambienti di provenienza e cercando di conoscerci profondamente l’un l’altro; cercando di parlare anche diverse lingue.
Partecipando in veste di rappresentanti delle Ispettorie e accompagnati da SDB e FMA, abbiamo potuto percepire la grandezza e la bellezza della famiglia salesiana, potendo solo immaginare quanti giovani confluiscano nelle varie case di tutto il mondo e rimanendo affascinati da quanto bene stia facendo e quanta gioia vera stia portando ciò che è nato e si è sviluppato grazie al sogno di un giovane ragazzino di nome Giovanni Bosco, nato proprio lì in quei luoghi che in questi giorni abbiamo visitato e abitato a Castelnuovo.
Oltre che un’occasione per conoscere altre culture, realtà salesiane e giovani di tutto il mondo, abbiamo potuto vivere intensi momenti di adorazione, riflessione personale, preghiera e incontro con Dio che, come è stato ribadito giustamente diverse volte durante il sinodo, è colui che sta al centro del carisma salesiano e della Chiesa, ed è colui che ha operato attraverso Don Bosco.
Ci è stata donata anche l’opportunità di sentire le parole di speranza e ispirazione dell’ormai ex Rettor Maggiore Cardinale Angel Fernandez Artime e vivere in prima persona la sua testimonianza di carità, saggezza, disponibilità e amore di padre.
Il vero obiettivo di questo incontro però è stato quello di redigere un documento che rappresentasse i sogni dei giovani per sé stessi, la società, la chiesa e il Movimento Giovanile Salesiano attraverso i lavori sinodali, che hanno portato la testimonianza della voglia di mettersi in gioco e di desiderio di migliorare sempre di più.