AVVENTO 2023 – Maria entrò

TERZA SETTIMANA

 

Amare fino all’unità

(Dal testo “Cinque pani e due pesci”)

 

Padre d’immenso amore e onnipotente, sorgente della mia speranza e della mia gioia.

1 – «Tutto ciò che è mio è tuo» (Lc 15,31).
«Chiedete e vi sarà dato» (Mt 7,7).
Padre, fermamente lo credo: il tuo amore ci oltrepassa all’infinito.
Come può l’amore dei tuoi figli competere con il tuo?
Oh! L’immensità del tuo amore paterno! Tutto ciò che è tuo è mio.
Mi hai consigliato di pregare nella sincerità.
Allora mi affido a Te, Padre colmo di bontà.

 

2 – «Tutto è grazia». «Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno» (Mt 6,8).
Padre, fermamente lo credo: hai ordinato ogni cosa 
per il nostro maggior bene, da sempre. Non cessi di guidare la mia vita.
Accompagni ciascuno dei miei passi. Cosa potrò temere?
Prostrato, adoro la tua santa volontà.
Mi rimetto totalmente nelle tue mani, è per tuo mezzo che ogni cosa avviene.
Io che sono tuo figlio, credo che tutto è grazia.

 

3 – «Tutto posso in colui che mi dà forza» (Fil 4,13).
«A lode della sua gloria» (Ef 1,6).
Padre, fermamente lo credo: niente oltrepassa la potenza della tua Provvidenza. 
Il tuo amore è infinito, e io voglio accettare tutto con cuore gioioso.
Eterne la lode e la riconoscenza.
Uniti alla Vergine Maria, associando le loro voci a quelle di tutte le nazioni,
san Giuseppe e gli angeli cantano la gloria di Dio nei secoli dei secoli, Amen.

 

4 – «Fate tutto per la gloria di Dio» (1 Cor 10,31).
«Sia fatta la tua volontà» (Mt 6,10).
Padre, fermamente e senza esitazione credo che tu operi e agisci in me.
Sono oggetto del tuo amore e della tua tenerezza.
Tutto ciò che può darti ancora più lode realizzalo in me!
Non chiedo che la tua gloria, questo basta alla mia soddisfazione e alla mia felicità.
Questa è la mia aspirazione più grande, il desiderio pressante dell’anima.

 

5 – «Tutto per la missione! Tutto per la Chiesa!».
Padre, fermamente lo credo: mi hai affidato una missione, tutta segnata dal tuo amore.
Mi prepari il cammino.
Io non smetto di purificarmi e di ancorarmi nella risoluzione.
Sì sono deciso: diverrò una silenziosa offerta, servirò da strumento
nelle mani del Padre. Consumerò il mio sacrificio, attimo dopo attimo,
per amore della Chiesa: «Eccomi, sono pronto!».

 

6 – «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa pasqua con voi» (Lc 22,15).
«Tutto è compiuto» (Gv 19,30).
Amatissimo Padre! Unito al santo Sacrificio che continuo a offrire,
mi inginocchio in questo istante e per Te
pronuncio la parola cha sale dal mio cuore: «Sacrificio».
Un sacrificio che accetta l’umiliazione come la gloria, un sacrificio
gioioso, un sacrificio integrale…
Canta la mia speranza e tutto il mio amore.

 

Il Natale si avvicina e i nostri cuori desiderano sempre più ardentemente una comunione intima col Signore Gesù, che nasce prima di tutto dentro di noi e nella nostra vita.
In questa prima metà di avvento ci siamo soffermati sulle parole “Maria si alzò e andò in fretta”, nel tempo che ci resta, approfondiremo i tre verbi che seguono la vicenda di Maria, quando si reca dalla cugina Elisabetta: entrò, salutò, ringraziò.

Maria entra nella casa di Elisabetta e la irradia quella casa con la forza dell’amore che portava in grembo. Così noi, nella nostra missione educativa aspiriamo ad entrare nella vita dei ragazzi, dei bambini e dei giovani per irradiare la loro vita con la sola forza dell’amore e della persuasione (cfr. Cost FMA, art. 6).

Ci lasciamo guidare, questa settimana da una testimonianza su don Bosco, pronunciata dal card. Cagliero e da don Paolo Albera. 

Bisogna dire che don Bosco ci prediligeva in modo unico tutto suo: se ne provava il fascino irresistibile. Io mi sentivo come fatto prigioniero da una potenza affettiva che mi alimentava i pensieri, le parole e le azioni. Sentivo di essere amato in modo non mai provato prima, singolarmente, superiore a qualunque affetto. Tutto in Lui aveva una potenza di attrazione, operava sui nostri cuori giovanili a mo’ di calamita a cui non era possibile sottrarsi e, anche se l’avessimo potuto, non l’avremmo fatto per tutto l’oro del mondo, tanto si era felici. Egli ci attirava a sé per la pienezza dell’amore soprannaturale che gli divampava in cuore. L’amore divino gli traspariva dal volto, da tutta la persona, da tutte le parole che gli sgorgavano dal cuore quando parlava di Dio sul pulpito, in confessionale, nelle conferenze private e pubbliche e negli stessi colloqui familiari. Questo amore fu l’unica brama, l’unico sospiro, il più ardente desiderio di tutta la sua vita.