Le donne nella Bibbia – Maria

– sr Yarislet Berrios FMA – 

 

 MARIA, semplice donna

 

Una donna straordinariamente normale

Per alcuni, parlare di Maria di Nazaret come di una donna semplice e quotidiana non è sempre facile, perché forse l’immagine che hanno è di un essere irraggiungibile, celeste, angelico. È difficile per loro vederla come una compagna di cammino, sentirla vicina, immaginarla come una donna che nel suo tempo ha vissuto le vicissitudini di casalinga, di moglie, di madre, di donna ebrea in una società che emarginava la donna. È ancora molto difficile situarla nella loro vita quotidiana; si preferisce indirizzare lo sguardo verso interventi soprannaturali che la collochino in una dimensione vicina al mistero; ciò implica che l’essere umano rimane sullo sfondo; ma è proprio nella vita quotidiana di Maria che scopriamo lo stupore di un Dio che si ricrea nella semplicità e nella trasparenza del cuore di questa donna straordinariamente normale.

 

Sono pochissimi i riferimenti che troviamo nei Vangeli su Maria, ma senza dubbio questi versetti rivelano la grandezza di una donna che non ha trovato tutto risolto essendo la prescelta di Dio per essere la madre del suo Figlio, al contrario, per lei non è stato facile aprirsi al progetto di Dio nella sua adolescenza. Il “sia fatto” detto all’angelo non è una risposta idealistica tipica dei suoi anni, ma una risposta consapevole e libera che la porta ad assumersi i rischi della maternità senza misurare e nemmeno immaginare cosa significhi essere la madre di Dio.

 

Maria sempre in cammino

L’amore incarnato nel suo grembo, che rende possibile la presenza della grazia di Dio nella nostra realtà umana, la spinge al servizio fraterno reso concreto nell’incontro con Elisabetta. In questo incontro Elisabetta si avvicina e contempla il mistero di Dio presente in Maria e le comunica la gioia profonda della vita che cura, protegge e fa crescere nel suo grembo.     

 

È bello immaginare Maria che vive le preoccupazioni di una madre: prendersi cura di Gesù quando si ammalava, giocare con lui, aiutarlo a rialzarsi quando cadeva, preparare il cibo, accompagnarlo nella sua vita quotidiana. Quanta angoscia avrà vissuto quando Gesù a 12 anni si perse nel tempio, il suo cuore lacerato dal dolore non avrà avuto pace finché non lo troverà e davanti alla risposta sconcertante di suo figlio sarà rimasta perplessa accanto a Giuseppe senza sapere cosa dire o fare; tuttavia, con sapienza e femminilità custodisce tutte quelle cose nel suo cuore e accompagna la crescita di Gesù attraverso l’evoluzione della storia.

 

Maria donna dallo sguardo attento

Più tardi, nelle nozze di Cana, la sua sensibilità femminile fu avvertita con squisita finezza. Non è certo lei la protagonista, Gesù è il centro della scena; Giovanni vuole evidenziare la figura di Cristo. È come la prima epifania della sua gloria e della sua potenza messianica, e Maria, sentendo l’urgenza del Regno, anticipa quei tempi messianici. Infatti, il racconto si conclude in questi termini: «Così, a Cana di Galilea, Gesù iniziò i suoi miracoli, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (Gv 2,11).  È innegabile che senza la sua “intuizione femminile” Gesù non avrebbe compiuto il suo primo miracolo in quel momento. Maria è la donna che realizza ogni dettaglio, che non è concentrata su se stessa ma la sua attenzione è focalizzata sugli altri, vuole evitare un brutto momento per la giovane coppia che festeggia felicemente il loro matrimonio e forse senza rendersene conto, partecipa attivamente alla missione di Cristo Gesù: annunciare il Regno.

 

La grandezza delle piccole cose

È straordinaria nella sua disponibilità e nel suo abbandono. Il suo “sì” fermo e fiducioso alla volontà di Dio ci fa percepire che era una creatura speciale, diversa. Tuttavia, Maria è pienamente umana, pienamente femminile, pienamente quotidiana.  È in questa vita quotidiana di Maria che si forgia la forza interiore per radicalizzare l’opzione per Dio a Betlemme, Nazaret, Cana, Getsemani; perché nonostante l’ammirazione che può produrre il grande, difficile, immensamente difficile è il piccolo.

 

Maria ha vissuto ogni momento con intensità, facendone un istante e un luogo privilegiato di incontro con Dio, scoprendolo come uno spazio teologico dove Dio si rivelava, questo implicava in lei un atteggiamento di discernimento, di silenzio interiore, di meditazione, di apertura dalla sua semplicità e profondità all’infinito dell’assoluto.

 

 È la fedeltà nei piccoli e costanti passi del camminare quotidiano che si cristallizza in un “Sì” radicale in situazioni che esigono una risposta coraggiosa e generosa.

 

Il Regno dirompe nel quotidiano

Tutte queste dimensioni, indiscutibilmente femminili e quotidiane, costituiscono la cornice perfetta perché Maria, senza cessare di essere donna, sia eccezionale e diretta collaboratrice del disegno salvifico di Dio. Egli assume costantemente gli eventi della vita quotidiana come la sua storia di salvezza personale, in cui l’ordinario e lo straordinario, il semplice e il complicato, il grande e il piccolo acquistano un deciso senso di abbandono e di comunione con l’essere umano e con il divino.

 

Maria vive come nessun’altra persona al servizio del disegno di Dio perché è capace di trasformare la routine in un’opportunità per rendere presente il Regno, perché abbraccia il dono della vita da donare e perché, pur essendo stata scelta da Dio, non introduce la sua vita in una parentesi separata dal resto dell’umanità; piuttosto, rimane una donna comune. Ed è proprio la sua umanità che la rende madre ed educatrice di Gesù.