Fatica, mancanza di tempo, distrazione, indolenza… Talvolta è difficile trovare il tempo di pregare, nella giornata.
Eppure, utilizzando qualche accorgimento di facile attuazione, è possibile perseverare nella preghiera senza sforzarsi (troppo).
Di Anna Ashkova
Come riporta il libro degli Atti degli Apostoli, i primi discepoli di Gesù erano «assidui nella preghiera» (At 1,14).
Ogni giorno si riunivano nel Tempio per pregare e per celebrare la cena nella loro casa (At 2,42-46). «Non raffreddate il vostro slancio, restate nel fervore dello Spirito, servite il Signore, abbiate la gioia della speranza, tenete duro nella prova, siate assidui nella preghiera», raccomanda anche san Paolo (Rom 12,11-12).
Ad ogni modo, più avanziamo nella vita cristiana più prendiamo le abitudini e il ritmo della vita moderna. Le sue distrazioni e le sue sollecitazioni sono tutte altrettanti ostacoli alla preghiera, senza dimenticare che spesso ci manca proprio il tempo (oppure semplicemente non abbiamo voglia di pregare). E allora, come rimediare a questo? Come perseverare nella preghiera?
1 – PREGARE CON QUALCUNO
Che si debba pregare non è sempre, nella vita quotidiana, auto evidente. Perché non farvi sostenere da un parente o da un amico? In coppia, tra amici, in famiglia…
Trovate una persona attorno a voi e proponetele di pregare insieme. Così vi sosterrete a vicenda e persevererete entrambi nella preghiera.
2 – IMPORSI PROGRESSIVAMENTE UNA DISCIPLINA
«Come fa una lampada a brillare – chiedeva Madre Teresa –, se non tramite l’apporto continuo di gocce d’olio?».
Fissare un orario di preghiera (la mattina al risveglio o la sera prima di dormire) e mettetevi sullo smartphone una sveglia che segni l’inizio e la fine di quell’orario: vi aiuterà poco a poco ad aumentare il tempo di raccoglimento. Cercate di attenervi a quel che voi stessi avrete deciso. Questo vi aiuterà a restare disciplinati e a non cadere nel laccio della pigrizia.
3 – TRASFORMARE LE DISTRAZIONI IN PREGHIERA
Le distrazioni durante la preghiera sono la vita dell’inconscio che riaffiora. Ma sapete che anche quelle possono essere occasioni di preghiera?
Quando vengono a perturbare il vostro spirito, offritele a Dio e trasformatele in supplica, intercessione, azione di grazia oppure offerta di perdono.
Signore, Ti benedico per questi bambini che mi dànno pensiero…
Ti chiedo perdono per questo dEsiderio di vendetta che sento ardermi in petto quando penso al mio vicino di casa…
Dammi coraggio nel mio lavoro…
Aiutami a superare questo problema finanziario che attraverso…
4 – IMPREGNARSI DELLA PAROLA DI DIO
«Anche se sono assente col corpo, sono con voi nello spirito, e vedo con gioia il buon ordine che regna tra di voi, nonché la saldezza della vostra fede in Cristo» (Col 2,5).
Se pregare tutti i giorni è un esercizio difficile, per voi, rileggere la Bibbia può dare slancio di coraggio per perseverare in questo rituale tanto difficile. Potete leggere, ad esempio, il Vangelo del giorno, seguire la Liturgia delle Ore oppure scegliere un salmo al giorno da recitare.
5 – RICORRERE ALLE GIACULATORIE
Tutto può essere occasione di elevare il cuore verso Dio, che conosce le debolezze della nostra natura. Ripetute di tempo in tempo nella giornata, oppure in previsione di una decisione da prendere, le preghiere giaculatorie invitano a gustare la grazia dell’abbandono. Piccole grida del cuore che si alzano verso il Cielo e che vi aiuteranno a perseverare nella preghiera quotidiana – soprattutto se non riuscite a pregare.
6 – RECITARE ATTENTAMENTE UNA PREGHIERA SEMPLICE
Nel suo Petit guide pour une vie transformée (ed. Première Partie), Grégory Turpin, uno dei precursori della spiritualità-pop, consiglia di recitare una preghiera già pronta, quando pregare sembra impossibile. Può essere un Padre Nostro, un’Ave Maria, la preghiera del cuore o un’altra preghiera che avete l’abitudine di recitare spesso.
Attenzione, però, a recitarla lentamente, per fissare l’attenzione sulle singole parole – Dio non è interessato al vuoto suono della voce.
Fonte: Aleteia