Edubox: i pacchi con l’educatore dentro

C’è l’Edubox che contiente libri o giochi didattici e 15 ore di supporto educativo. La Civicbox ha il biglietto di entrata e accompagnamento al Muse più 15 ore di supporto educativo. E la Tecnobox, che contiene un PC (assegnato alla scuola che a sua volta lo darà in comodato gratuito allo studente), un video di supporto per l’uso dello strumento e 4 ore di supporto educativo alla famiglia per abilitarla all’uso della tecnologia.

I primi “pacchi educativi” del progetto Prima Classe ideato dai Consorzi Sait e Consolida sono stati consegnati in questi giorni ai bambini e ragazzi maggiormente colpiti dalle difficoltà generate dalla pandemia, in collaborazione con l’Assessorato Istruzione e cultura della Provincia di Trento. Sono quasi 600 le segnalazioni arrivate a Prima Classe da parte dei Consigli di Classe insieme ai Dirigenti scolastici trentini: seicento bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che vivono in condizioni di difficoltà a causa della pandemia, con problemi che vanno dalla povertà alle difficoltà familiari, dalla fragilità emotiva e psicologica a quelle legata all’apprendimento.

Quasi il 70% delle situazioni riguarda studenti non certificati per disabilità o bisogni educativi speciali. La prima risposta di Prima Classe a queste situazione sta in 109 pacchi educativi distribuiti in questi giorni e differenziati a seconda dei bisogni. «Gli esperti già da alcuni mesi segnalano che è in atto un’emergenza educativa, ancora sottovalutata. Intervenire precocemente e con interventi educativi e non solo beni materiali, come fa Prima Classe, significa impedire che le situazioni di difficoltà che la pandemia ha generato, si radichino e trasformino in fragilità profonde che segnano duramente, magari in modo permanente i percorsi di crescita dei bambini e dei ragazzi», afferma Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida. «Non è un caso che le richieste delle scuole si siano concentrate prevalentemente sui pacchi che prevedono un maggior numero di ore per il sostegno educativo, anche se non mancano le necessità di strumenti tecnologici (il 32% dei bisogni segnalati) accompagnati dal supporto all’uso».

Il sistema costruito con l’Assessorato all’Istruzione e la collaborazione delle scuole da un lato garantisce la destinazione dei pacchi agli studenti meritevoli e dall’altro assicura riservatezza e tutela della privacy a questi ultimi e alle loro famiglie. Gli interventi educativi saranno realizzati da agenzia educative, prevalentemente cooperative sociali, iscritte all’albo degli enti accreditati scelte dagli stessi istituti, confermando le positive collaborazioni costruite negli anni.

Il progetto è stato realizzato grazie ai 60mila euro del fondo “Il Trentino che fa bene ai trentini” messi a disposizione dalle Cooperative di consumo del Consorzio Sait. «Già questa prima fase del progetto – sottolinea Renato Dalpalù, presidente Sait – si è arricchita della preziosa collaborazione di altri soggetti del territorio: così Erickson ha messo disposizione i giochi didattici, differenti a seconda dell’età; il Muse ha esteso l’entrata gratuita per lo studente che riceve il box a tutta la classe cui appartiene, la cooperativa Alpi ha realizzato a prezzo di costo zainetti a sacco colorati con materiali di recupero, poi completati con il contenuto dal gruppo Scout Trento 11.

Ci sono però ancora molti studenti che meritano sostegno, auspichiamo quindi che altre imprese ed enti aderiscano a Prima Classe cogliendo che questo è un investimento sui giovani, la mobilità sociale, il futuro della nostra comunità».

Paola Pasqualin, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Trento 6 che ha simbolicamente ricevuto i pacchi in rappresentanza di tutte le scuole del Trentino ha sottolineato che si tratta di un dono prezioso al quale gli stessi istituti aggiungeranno risorse ed energie: alcuni istituti infatti utilizzeranno i buoni per il supporto educativo al termine della scuola, in estate, coinvolgendo non solo gli studenti che li hanno ricevuti ma anche i loro compagni, rispondendo così al bisogno fondamentale della socializzazione e delle relazioni.

 

Fonte: vita