S. Pasqua 2020

S. Pasqua 2020

“L’arco sarà sulle nubi
e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna
tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne
che è sulla terra”.

                                            Genesi 9,16

Carissimi,

vi raggiungo per porgervi gli auguri in questa Santa Pasqua così unica, e particolarmente intensa, della storia di tutti noi. I pensieri si rincorrono in un “groviglio” di speranza e timore, di fiducia e sconforto, di fraternità e solitudine, di affidamento e incertezza, di dolore e gioia… Abbiamo vissuto una Quaresima di una profondità impensabile, siamo entrati tutti in una dimensione più vera, più concreta, più quotidiana di preghiera, di silenzio, di digiuno e di carità che mai avremmo pensato di poter sperimentare; abbiamo vissuto tutti l’esperienza di quei quaranta giorni nel deserto, privati di affetti, di incontri, di abbracci, di cose e, soprattutto, di persone.

Un deserto però costellato da arcobaleni, da quegli archi di colore dipinti ovunque, apparsi sui balconi, sulle finestre, sulle cancellate, sui social di ogni tipo, che richiamano i colori e la luce che pian piano prendono spazio in questa primavera della natura e che ci ripetono ostinatamente che la Vita è più forte di ogni morte, è più forte di ogni morte!

In questo tempo lento che ci è dato, leggendo qua e là ho trovato questa definizione dell’arcobaleno che mi piace condividere con voi:

“Quella curva colorata, allora, diventa l’icona di un anello diviso a metà, segno di un abbraccio, di un accordo, di un impegno per la fraternità universale. Lo spazio che essa apre, a tutto sesto, diventa il territorio franco per l’accoglienza e la presenza dell’altro. Un teatro di libertà e di rispetto, di relazione e di condivisione. Cerchio a difesa della vita, corda tesa contro le pressioni di ogni genere di malvagità”. (Rosanna Virgili, Avvenire – 8 nov. 2018)

I francesi lo chiamano “arc en ciel” e forse rende meglio l’idea che non la nostra traduzione italiana: un arco nel cielo, un arco che unisce il cielo e la terra; un arco che, come un ponte, affinché in terra ci sia unione, deve passare per il cielo; un arco che dà colore, che sorprende, che appare, silenzioso, inaspettato ma atteso, in un cielo ancora carico di nubi e di pioggia appena attraversato da un raggio di sole!

L’arcobaleno è un segno condiviso dall’umanità intera, è un silenzioso messaggio di pace e di speranza che ci avvicina tutti come fratelli, al di là di ogni lingua, di ogni gesto, di ogni situazione sociale. Ma per noi Cristiani l’arcobaleno è anche qualcosa in più, qualcosa di ancora più profondo, perché ci riporta all’alleanza narrata nella Bibbia, alleanza che Dio stabilì con Noè dopo il grande diluvio universale.

“Nel tempo che ci prepara all’evento fondante la nostra fede, la Pasqua del Signore, la Liturgia ci offre uno spunto di riflessione collegando l’Alleanza di Noè nel segno dell’arcobaleno con quella ristabilita e compiuta da Dio in Gesù Cristo nella sua Risurrezione”. (Sussidio catechesi adulti 2018 – Diocesi di Verona)

Dio non dimentica la sua alleanza con noi, non la rompe, non la cancella; in Gesù Cristo la rende stabile per sempre. Questa è la nostra fede, questa è la speranza certa: il Bene non è vinto, anche se in questa ora non può “passare da noi questo calice”. Viviamo la Croce in un unico abbraccio con Cristo, legati a lui come la metà di un anello che sancisce il nostro legame e che impegna Dio a non venire meno alla sua promessa di amore eterno per ognuno dei suoi figli.

E il Sole tornerà a splendere!

Che ognuno di noi possa sentirsi parte di quel gruppo di donne che davanti al sepolcro vuoto si sentono dire dall’angelo:

“Non abbiate paura, voi!
So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui.
È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.
Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti,
e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete”.  (Mt 28,5-7)

Non abbiate paura! Trovate le parole per dire ad ogni fratello che Dio non ci lascia soli, che Dio non ci dimentica, che, in Gesù, ha vinto la morte; che ci tiene legati a sé, come l’arco di luce che tiene unita la terra e il Cielo.

Buona Pasqua di Resurrezione, a ciascuno di voi, alle comunità, alle famiglie, alle persone care, a chi potete avvicinare. Siate per tutti un segno di speranza, costruite legami di solidarietà, siate luce nel mondo.

Sentitemi sorella

Sr Maria Teresa Cocco