Messaggio di suor Maria Teresa Cocco
Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune e a tutti noi:
le sconfitte non siano motivo di umiliazione o di rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità,
a dimorare nella pace. Amen
(Mario + Vescovo, Milano, 23/2/2020)
In questo momento di grande timore per l’umanità intera, anche la nostra Ispettoria desidera farsi vicina a quanti sono direttamente toccati dalla sofferenza e a quanti operano, senza risparmiare tempo e fatica, per restituire la salute a chi è nella malattia e perché la situazione torni alla normalità per tutti.
E una preghiera più intensa è ciò a cui ognuno di noi può e deve dare spazio!
Ci troviamo a vivere una realtà che ci è piombata addosso senza preavviso, che ci allarma, ci trova impreparati e che ci fa temere per la vita e il futuro nostro e di coloro che amiamo, oltre che per tutte le persone che, loro malgrado, condividono con noi questo tempo.
Senza minimizzare o relativizzare il pericolo e pur facendo tutto quanto si deve per arginare e debellare questa epidemia, cerchiamo tuttavia di trarre anche un insegnamento dalla realtà che stiamo vivendo, perché non vogliamo che ci scivoli addosso senza che ne sappiamo fare tesoro, così come la Sapienza biblica ha sempre insegnato davanti agli avvenimenti della storia.
Ci aiutano in questo le parole che i nostri Vescovi hanno scritto nei loro messaggi alla gente:
“…questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza,
che consentano di affrontare insieme questa difficile situazione”.
(dal Comunicato Presidenza CEI – 24/2/2020)
“Questa situazione di prova, che siamo chiamati a vivere, può essere un tempo di purificazione e di maturazione della nostra fede, se ci porta ancora di più a stringerci a Cristo Salvatore, con la preghiera personale e nelle famiglie: come facevano i nostri vecchi, quando si trovavano ad affrontare ben peggiori epidemie e malattie, senza togliere nulla all’impegno prezioso dei medici e degli operatori sanitari, e senza venire meno alle indicazioni di prudenza e d’igiene, prendiamo in mano il Rosario e affidiamoci alla tenerezza e all’intercessione potente di Maria, invochiamo la protezione di nostri Santi…
Tra pochi giorni entreremo nella Quaresima: alla preghiera, uniamo il gesto della penitenza, del digiuno, delle opere di carità e accettiamo di vivere questi giorni delicati e difficili come tempo di conversione […].
Il clima di grande allarme sociale, d’insicurezza e d’ansia che rischia di diffondersi è anche il frutto di uno sguardo sulla vita che vorrebbe avere tutto sotto controllo, che fa fatica ad accettare la condizione umana fragile e vulnerabile e che, in fondo, ha cancellato Dio dall’orizzonte dell’esistenza.
Pensavamo di poter controllare tutto, ma la realtà è più grande di noi e forse dobbiamo imparare a unire al giusto e appassionato impegno per vincere il male e le malattie, l’affidamento al vero Signore del mondo, creatore e Padre, nel gesto umile e intelligente della preghiera:
I conti sull’uomo, senza Dio, non tornano, e i conti sul mondo, su tutto il vasto universo, senza di Lui non tornano – Benedetto XVI.Invochiamo il Signore della vita per le persone coinvolte da questa infezione, stiamo vicini alle loro famiglie, evitiamo ogni forma di distanza e di sospetto nelle relazioni sociali: che questi giorni ci facciano essere più uniti e attenti, solleciti del bene di ogni fratello e sorella in umanità.”
(Corrado + Vescovo, Pavia, 23/2/2020)
Non aggiungo altre parole a quanto i nostri Pastori hanno espresso.
Invito tutti ad unirci nella preghiera intensa perché quanto sta accadendo possa risolversi presto e senza ulteriori sofferenze, ma anche perché tutto questo ci porti a ripensare la vita che stiamo conducendo e a farci carico delle situazioni di povertà e di ingiustizia che sono presenti nel mondo, anche quando sono realtà lontane e non toccano noi direttamente, perché davvero impariamo a vivere da fratelli e sorelle con un cuore solo.
Suor Maria Teresa Cocco