LETTERA ALLA COSCIENZA
A Napoli, alla festa di S. Francesco, a Napoli, si sono radunati 40 mila giovani che si battono per la pace. Quel giorno è stata scritta una lettera che vuole parlare al cuore e nasce dall’incontro con la sofferenza. È il grido dei giovani che hanno perso fiducia nelle istituzioni. Nasce dal pianto di chi ha paura di vivere in una società senza più ideali e valori condivisi.
Il 4 ottobre il popolo della pace riunito in piazza del plebiscito, a Napoli, era fatto da quei piccoli che abitano le periferie a cui si rivolge spesso Papa Francesco. C’erano madri che hanno perso i figli senza rinunciare alla speranza; c’erano ex bambini di strada che hanno saputo riprendersi in mano la vita; giovani che hanno avuto il coraggio di uscire da giri infami, dalla droga, dalla criminalità; giovani che hanno saputo dare un volto al loro impegno lì dove sono, in famiglia, a scuola, nel mondo del lavoro.
Da quell’assemblea è stata lanciata la “ Lettera alla Coscienza” dell’umanità perché superi l’indifferenza e operi per il bene comune. Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG (Servizio Missionario Giovanile), che da decenni anima la bandiera mondiale della Pace, ha indicato un compito urgentissimo che è possibile assolvere solo se si procede insieme.
“La coscienza ci chiede l’istituzione di un’Onu rinnovata e credibile che garantisca i diritti umani, le libertà religiose e politiche, che tuteli le minoranze, che bandisca l’uso delle armi, che abbia l’autorità morale di fermare le guerre perché si è preoccupata fin dall’inizio di rimediare alle ingiustizie e ai danni provocati dai dittatori di turno, attraverso la diplomazia e dove necessario con un contingente di pace.
Non è un sogno. Io ci credo. Per questo mi rivolgo alla coscienza degli assopiti, a chi è convinto che darsi da fare non serva a nulla. Il mondo si può cambiare!
Potete trovare il seguito della lettera e il video che sintetizza il “ mondiale dei giovani per la pace” sul sito: www.sermig.org