Rappresentanti di classe
di Marco Pappalardo
In tutte le scuole secondarie di secondo grado ottobre è il periodo delle elezioni dei rappresentanti dei genitori e degli studenti nei diversi organi collegiali.
La partecipazione più intensa è quella degli studenti, mentre in netto calo è la presenza dei genitori. In un’altra pagina di questo ‘Diario’ ci interrogheremo su questi ultimi e sulla loro assenza, ma ora merita spazio una lettera scritta da Virginia ed Emanuele, due rappresentanti di una classe ora al quinto anno, che hanno vissuto il loro ruolo come un servizio generoso; a conclusione del mandato relativo al quarto anno, una volta eletti i nuovi, hanno dedicato queste parole ai compagni, ancora più significative essendo ormai alla fine del percorso:
“Cari compagne e compagni, nell’anno trascorso da rappresentanti abbiamo provato a soddisfare ogni vostra richiesta quando è stato possibile. Ci teniamo a ringraziarvi per ogni singolo momento vissuto insieme in sintonia e forse in sinergia del quarto anno ormai volato via. Vi diciamo ‘grazie’, per aver dato fiducia a due poveri ragazzi che non sapevano a cosa realmente stavano andando incontro. Grazie per averci incasinato le giornate, per averci fatto confondere con le vostre strane richieste e per averci messo nei guai con i prof. Grazie per le risate e per i sorrisi, per le sfuriate e per i litigi, che ci hanno fatto crescere e diventare più uniti.
Come ogni cosa che si rispetti, però, se ha un inizio necessariamente deve avere una fine, e a questo punto non ci rimane che scrivere le ultime 200 pagine di questo grande diario di bordo che ognuno di noi, ne siamo certi, conserverà con cura nel proprio bagaglio. Da rappresentanti, ormai ex, ci teniamo ad augurarvi mesi ricchi di esperienze utili per riflettere, maturare e confrontarsi ancora una volta. Potrà essere pesante in alcuni casi, in altri leggero da poter toccare il cielo con dito, e, tutto questo potrà essere affrontato e vissuto a pieno solo se rimarremo uniti. Siamo una bella classe e dobbiamo continuare ad esserlo fino al suono dell’ultima campanella, quando qualcuno piangerà per la nostalgia degli anni trascorsi tra queste mura ed altri gioiranno dicendo ‘finalmente sono fuori di qui’. Vi auguriamo giorni sereni, nuovi inizi ogni ora, nonostante la stanchezza che già sentiamo. Siamo in gamba e proprio per questo mettiamocela tutta per vivere intensamente ogni minuto di questa avventura che volge al termine con il quinto anno già in corso”.