Due mostre di Chagal, il pittore che ha saputo cantare come pochi i temi dell’amore e dei sentimenti. Inoltre: 120 opere di Segantini che incanta con i paesaggi trasparenti dell’Engadina. Opportunità uniche per la metropoli milanese che esprime un interesse crescente per l’arte.
Una «doppia bella occasione per Milano, per superare la frammentazione e per avere una ricchezza plurale». Con queste parole il cardinale Angelo Scola ha inaugurato la mostra su Marc Chagall e la Bibbia al museo diocesano. Una mostra nella mostra, secondo il sindaco Pisapia, perché in contemporanea, dello stesso pittore è stata aperta una retrospettiva al Palazzo Reale.
Per mesi, dunque, arricchiranno il nostro territorio le opere di un maestro del Novecento con una forte “capacità di fascinazione”. Chi, infatti, non rimane incuriosito a guardare i suoi personaggi che volano, il mondo poetico che proietta nei suoi dipinti?La sua terra russa e le sue radici ebraiche sono i temi generatori delle sue opere sempre ricche di spiritualità.
In contemporanea, sempre al Palazzo Reale, è presente la mostra di Giovanni Segantini (1858-1899) sicuramente uno degli artisti europei più importanti vissuti alla fine dell’Ottocento. Se la sua vita fu soprattutto legata all’Engadina, la valle svizzera dove trascorse gli ultimi suoi giorni e a cui dedicò i suoi paesaggi montani più belli, un ruolo altrettanto importante nella sua breve esistenza lo ebbe Milano, sua patria d’adozione. Ancora bambino si trasferì a Milano, dove rimase per diciassette anni e dove studiò all’Accademia di Belle Arti di Brera, prima di trasferirsi in Brianza e poi in Svizzera. dipinse i grandi dipinti dedicati alla poetica della Natura e della montagna, carichi di un’estetica personalissima e sentimentale che ha segnato la storia dell’arte. La possibilità di visitare tali mostre è senz’altro un’opportunità che arricchisce l’anima e la vita.
Chagal:
Dal 17 settembre 2014 al 3 febbraio 2015
Giovanni Segantini
Dal 19 settembre 2014 al 18 gennaio 2015