Slow Food in salsa cristiana

da | 30 Apr 2019 | La buona parola

Di Andrea Navarin

Tutta la nostra vita è scandita da un’agenda fitta di appuntamenti. Da mattina a sera, un susseguirsi di impegni, attività, incontri che viviamo uno dopo l’altro di corsa.

Il rischio è di non godere appieno ogni singolo momento, soprattutto quelli che rappresentano un’occasione per ricaricare le pile e relazionarsi con gli altri.

Quante persone, ad esempio, consumano i pasti in velocità e da soli. Come se preparare con cura pranzo o cena, gustare un buon piatto, sedersi a tavola con le persone care o gli amici, scambiarsi con calma idee, esperienze ed emozioni sia tempo perso.

Stiamo parlando di un atteggiamento del cuore, capace di vivere tutto con serena attenzione.

Un cuore che sa rimanere pienamente presente davanti all’altro, senza pensare a ciò che viene dopo. Un cuore che si tuffa in ogni attimo come fosse un dono divino da vivere in pienezza.

Ricordi come Gesù si sofferma ad osservare i gigli del campo e gli uccelli del cielo o l’intensità con cui fissa lo sguardo sul giovane ricco? Così ci ha mostrato come superare la bulimia di immagini che impedisce di guardare bene quanto ci circonda e la frenesia che ci rende superficiali, incapaci di trattenere la bellezza che scorre davanti agli occhi.

  • Comincio con un semplice gesto: prima dei pasti, mi fermo a ringraziare Dio!

È un momento di benedizione, perché ricorda il mio dipendere da Dio per la vita; fortifica il senso di gratitudine per i doni della creazione (quanti ingredienti necessari al mio pasto!); educa la riconoscenza verso chi con il proprio lavoro fornisce questi beni (quante mani faticano per assicurarmi il cibo!), rafforza la solidarietà con i più bisognosi.

Hai mai provato a fare semplicemente il segno della croce prima di mangiare? Te lo assicuro, tutto ha un altro sapore…

  • Un impegno concreto: oggi provo a rallentare i ritmi: di cosa mi sono accorto a cui non avevo mai fatto caso?
  • Prima di cominciare a mangiare, mi rivolgo a Dio: per cosa lo benedico? Cosa mi manca per rendere umanamente e spiritualmente più ricchi i miei pasti? Chi potrei invitare alla mia tavola per un momento di condivisione e di gioia?