Di Marco Pappalardo
A scuola non bisogna mai perdere l’occasione di entrare in sintonia con gli studenti, cogliere il momento che vivono e accompagnarli nelle terre dell’educazione.
La festa di San Valentino è sempre un’ottima occasione per provarci, poiché non si può fare certo finta che sia un giorno qualunque tra fiori che vengono recapitati in aula, banchi con almeno uno cioccolatino in bella vista, sguardi innamorati ma anche delusi o disillusi. Per chi insegna materie letterarie l’aggancio è a portata di mano e come non trovare riferimenti adatti tra prosa e poesia?
Perché, però, i protagonisti siano gli studenti – guai a dare “lezioni” preconfezionate sul tema – puntare sulla musica e sulle canzoni d’amore risulta vincente ed avvincente. Ed è così che abbiamo vissuto alcune ore intense, ascoltando le proposte musicali a tema introdotte da ciascun alunno con la motivazione della scelta, creando una sorta di playlist di classe e rubando ad ogni testo almeno una frase da appuntare sul diario.
È stato un piacevole viaggio da “La stella più fragile dell’universo” e “Pianeti” di Ultimo a “Cade la pioggia” e “La prima volta” dei Negramaro”, da “Oggi sono io” di Alex Britti a “Almeno tu nell’universo” di Mia Martina, da “La cura” di Battiato a “L’amore conta” di Ligabue. Orecchi attenti per “Più bella cosa non c’è” di Ramazzotti, movimenti a ritmo di musica con “Unica” di Venditti, il trattenersi dal cantare a squarciagola “A te” di Jovanotti, un pizzico di commozione per “Eppure sentire” di Elisa, tanta partecipazione “Sally” ed “E…” di Vasco Rossi. Inoltre un testo scelto di Tolkien è stato accompagnato da “La canzone dell’amore perduto” di De André, uno di Prevert da “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, uno di Van Der Meer da “L’amore esiste” della Michielin.
Una ricca commistione di generi, periodi, autori, linguaggio, una scoperta in certi casi per me, sia per il piacere di vedere come molti alunni conoscano e apprezzino i grandi cantautori italiani – merito anche dei genitori – sia per i cantanti ‘nuovi’ e la loro musica come “Fuori di testa” di Gemitaiz, “8 miliardi di persone” di Frah Quintale, “L’ottava meraviglia del mondo” di Mostro, “Penelope” di Achille Lauro. Così la nostra lezione sull’amore tra musica e poesia ha avuto inizio con l’intramontabile “La ballata dell’amore cieco” di De André e si è conclusa con la simpaticissima “Jack e il melo drammatico” dei Pinguini Tattici Nucleari, soprattutto con la certezza che la scuola e lo studio c’entrano con la vita è, perché no, con ciò che c’è di più bello, l’amore!