di Riccardo Vaccari
Un omaggio alla sua terra, la Carnia friulana, ed alle sue tradizioni, soprattutto canore.
Perché quella di Luigi è una famiglia di suonatori, a partire dalla mamma Cecilia, istrionica ed anticonformista artista che faceva del suonare la fisarmonica un vanto ed uno stile di vita.
I tantissimi riferimenti musicali che hanno fatto la storia della musica italiana e non degli anni sessanta e settanta accompagnano il lettore durante tutta la lettura.
Insieme a storie di un passato nemmeno troppo lontano, dove povertà e solidarietà cementavano quel senso di amicizia che era un valore assoluto ed ineguagliabile per la gente friulana.
I carnici erano anticonformisti per natura, legati alle loro tradizioni, al dialetto ed all’unità paesana: un senso di insieme che apparentava tutti. Una mentalità arcaica, impegnativa, povera, ma gonfia di significati reali.
Una ricchezza che non teme confronti con una modernità attuale e spesso frivola, disposta ad abbandonare presto principi scomodi e poco allenata a tener duro.
Leggendo questi bellissimo libro mi sono tornate in mente le parole di Eraldo Baldini e gli scritti di Simona Baldelli. Quando l’amicizia contava tanto, crescendo spesso sostitutiva la famiglia.
Ci si cercava, ci si capiva, ci si voleva bene.
Non che oggi questo sentimento non esista, ma i rapporti sono cambiati.
Questo Te lo giuro sul cielo è un inno alla vita e alla memoria.
Alla capacità di non buttare via la vita “a forma di bambino”.
Tornare a quei tempi significa ritrovare tutte le persone care e risentire i sentimenti che le univano. Ritrovando storie che non si scrivono più…