“Se fatto bene, il mestiere di genitore è un atto eroico. Se fatto bene.”
Innanzitutto voglio fugare ogni dubbio: Gli Incredibili 2 è spettacolare, sequel più che degno del primo episodio, ormai di quattordici anni fa.
Meglio del primo? Direi di no, ma non perché sia qualitativamente inferiore – anzi! – ma il primo è troppo iconico per poter essere così facilmente “soppiantato”.
Dal punto di vista tecnico, Gli Incredibili 2 offre una messa in scena nettamente superiore al predecessore, molto più aggraziata e curata, andando a confezionare quello che a tutti gli effetti è un action/spy-movie “di classe”. Parlo non solo di tecnica di animazione (ovviamente migliorata in questi anni), ma di scelte stilistiche, colpi di scena riusciti (magari per i grandi un po’ prevedibili, ma molto ben “impiattati”), fotografia, omaggi (007), raffinatezza registica… il tutto ben accompagnato da una soundtrack jazzistico-Bondiana firmata ancora una volta da Michael Giacchino.
[lieve SPOILER] C’è una sequenza in cui lo Screenslaver sta trasmettendo un messaggio in diretta tv. Con quella voce in sottofondo, ci spostiamo a seguire Elastigirl partire in un disperato inseguimento del villain (in notturna, con una fotografia che marca prevalentemente il nero dei palazzi e il giallo delle luci delle finestre e dei lampioni)… magnifico! [fine SPOILER]
Come ormai apparirà ovvio, Elastigirl è il centro del film, ma questo non risulta affatto forzato. Siberius, sempre personaggio di supporto, è sempre più Samuel L. Jackson (attore che doppia il personaggio in originale) e la cosa funziona; Jack-Jack, dal canto suo, ruba la scena con una facilità disarmante, regalando risate e tante scene memorabili.
La trama funziona perfettamente, risultando contemporaneamente il perfetto sviluppo del primo film e al passo coi tempi, rispecchiando diverse problematiche/tematiche attuali.
La ciliegina sulla torta? L’immancabile effetto nostalgia. Dal primo all’ultimo entusiasmante minuto.
Perché scegliere questo film in oratorio? [SPOILER]
Come sempre, sotto ogni film targato Disney (o Disney-Pixar in questo caso) si nascondono tutta una serie di tematiche che può essere interessante snocciolare.
Il tema portante, come per il primo capitolo, è ovviamente la famiglia.
Innanzitutto si ribadisce che ogni membro della famiglia ha un ruolo importante e fondamentale, non soltanto i genitori, ma anche i figli. Il film ci mostra come sia Bob che Helen cerchino di non far correre rischi ai figli, ma così facendo li escludono e rischiano grosso, fin quando non sono i ragazzi stessi a raddrizzare le cose. La vera forza di una famiglia è insieme.
È importante chiarire (ai ragazzi, ma anche ai genitori!) l’importanza di stare in famiglia e di affrontare le varie difficoltà insieme.
Un altro interessante aspetto è quello che riguarda l’essere genitore (questo magari non si adatta direttamente a un commento con ragazzi PreAdo/Ado, ma può essere interessante comunque):
la maternità e la paternità sono gesti eroici, come sottolinea la frase di Edna che ho inserito in apertura.
Solo quando prende il posto di Helen come casalingo, Bob si accorge delle difficoltà, la fatica e le responsabilità che questo comporta, comprendendo finalmente cosa prova sua moglie tutti i giorni.
A parte creare divertenti siparietti (e rispecchiare alcune nostre realtà familiari, credo!) si evidenzia ancora di più come si possa essere “eroi” nelle nostre realtà di tutti i giorni.
Matteo Pirovano